Un grande riconoscimento internazionale, una conferma dell’esistenza di un fiorente settore della ricerca che Torino deve mettere al centro del suo futuro. È stato pubblicata la graduatoria per discipline di QS University, una delle più prestigiose al mondo: i due atenei della nostra città, il Politecnico e Università di Torino compaiono entrambe nella classifica, un onore riservato a sole mille delle 18mila università riconosciute nel mondo.
In particolare, è notevole il successo ottenuto da due dipartimenti dell’Università: Filosofia e scienze dell’educazione e Scienze agrarie, forestali e alimentari, che rientrano tra le posizione 101 e 150 nei rispettivi ambiti. Per Filosofia è la prima volta in graduatoria, mentre per Scienze Agrarie si è trattato di un balzo in avanti nella posizione. “È un motivo d’orgoglio per il lavoro fatto”, racconta il direttore della facoltà di Agraria Carlo Grignani, che aggiunge: “Il nostro punto di forza è la trasversalità, sia disciplinare sia territoriale. Copriamo varie filiere, dal food all’ambiente, e un dialogo continuo tra esse ci permette di essere efficaci nel nostro lavoro di ricerca. A ciò si aggiunge la capacità di intercettare le esigenze internazionali e locali, il che arricchisce entrambi i livelli”. Grande soddisfazione anche nelle parole del direttore del dipartimento di Filosofia e Scienze dell’educazione, Gianluca Cuozzo: ” È un importante riconoscimento del lavoro svolto in questi anni, nei quali siamo cresciti molto, soprattutto sotto i profili di innovazione e internazionalizzazione: reclutiamo personale dall’estero che ha vinto premi europei, quest’anno arriveremo ad avere 45 visiting professor, un traguardo straordinario”.
Ottimi risultati anche per quanto riguarda il Politecnico. Il dipartimento di Ingegneria figura nella top 40 mondiale, addirittura nei migliori 15 al mondo nel settore Petroleum Engineering. “Questo importante risultato non può che rafforzare il nostro ruolo scientifico, formativo e sociale, soprattutto in questo complesso contesto socio-economico determinato dalla pandemia”, l’analisi del Rettore Guido Saracco.
Nella stesura di queste classifiche vengono considerati elementi quali la reputazione in ambito accademico e in ambito industriale, il numero di citazioni delle pubblicazioni scientifiche, oltre ad alcuni indici bibliometrici tra i quali l’H-index, che misura l’impatto e la produttività dei ricercatori.