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Le sfide dell’economia circolare dalla pandemia alla globalizzazione nell’edizione 2020 di Circonomia

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L’edizione 2020 di Circonomia, il festival dell’economia circolare e delle energie dei territori, torna per il quinto anno consecutivo nonostante il coronavirus. Per renderlo possibile gli organizzatori hanno deciso di adottare una forma ibrida: da domani, 20 maggio, fino al 17 giugno sarà possibile seguire incontri, seminari presentazioni di libri e film via web, sulla piattaforma Zoom o sul canale youtube del festival, Circonomia Tv. Dal 17 settembre al 1 ottobre invece, se le condizioni sanitarie lo permetteranno, torneranno gli incontri e i dibattiti live, tra Alba e Torino, con la partecipazione di personalità del mondo politico, economico e ambientale.

Il programma della quinta edizione è stato presentato, durante la conferenza stampa di ieri, 18 maggio, dai direttori artistici Roberto Cavallo e Roberto Della Seta organizzata da Gmi (Greening Marketing Italia), Cooperativa Erica e Aica (Associazione internazionale per la comunicazione ambientale). Come ha spiegato Roberto Della Seta: “Oggi non conosciamo le condizioni in cui ci troveremo nel mese di settembre, ma ci auguriamo di poterci ritrovare nelle piazze delle nostre città al più presto. La forma digitale che ha assunto il festival è però molto stimolante, perchè ci permette di raggiungere più persone non solo in Italia ma anche all’estero e questa è una possibilità in più per trasmettere il nostro messaggio”.

L’obiettivo che Circonomia cerca di raggiungere è di favorire l’incontro tra buona economia e ambiente sano attraverso le soluzioni fornite dall’economia circolare. Economia “circolare” significa produrre beni e servizi reintegrando negli ecosistemi o rivalorizzando economicamente tutti quei materiali che residuano dal processo produttivo: materiali che invece nell’economia “lineare” diventano rifiuti. Ma non si tratta solo di azzerare o minimizzare la produzione di rifiuti. Nella dimensione circolare economia e ambiente non sono più termini tra loro incompatibili e nemmeno interessi da comporre sulla base di reciproche rinunce. Sono piuttosto, due declinazioni complementari di una più larga nozione di benessere.

Alla fine del festival verrà presentato, il 17 settembre ad Alba, un dossier inedito che metterà a confronto le performance sull’economia circolare delle regioni del nord Italia con quelle dei grandi Paesi europei per dimostrare, come sostiene Della Seta: “Già oggi questa parte di Italia è all’avanguardia sui temi e le applicazioni dell’economia circolare e – prosegue –  questa condizione ci permetterà di fare meglio fronte alle sfide del mondo globalizzato, a partire nell’immediato futuro, dalla necessità di risollevarsi dalle conseguenze economiche della pandemia che ci ha colpito”.

FRANCESCA SORRENTINO