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Le priorità sostenibili del Politecnico: bike sharing, bus verdi e auto elettriche

di Lucrezia Clemente e Lisa Di Giuseppe

Il 72% dei quasi 35000 studenti del Politecnico raggiunge l’università con i mezzi pubblici. Sono questi i dati rilevati dall’ultima

Bruno Dalla Chiara, mobility manager (Foto: Bruno Dalla Chiara)

indagine che l’ateneo ha svolto sulla mobilità a fine 2016. “Si parla di 15 mila ingressi e uscite al giorno” esordisce Bruno Dalla Chiara, Mobility manager del Politecnico, “per questo siamo da tempo attenti alle policy che favoriscano la mobilità sia dei dipendenti che degli studenti”. Un impegno che viene portato avanti dal 2012, quando è stata proposta la prima indagine sull’argomento. A partire dai risultati raccolti sono stati avanzati progetti concreti al Comune. Spiega Dalla Chiara: “Abbiamo deciso di agire su due fronti. In misura più decisa, sulle linee e sui servizi complementari, come la priorità semaforica, e in misura più lieve, su tutto ciò che riguarda i titoli di viaggio come le carte integrate per l’utilizzo dei mezzi pubblici e del car sharing”. Un passo avanti è stato fatto ad esempio sulla linea 10, prolungata nel quartiere di Mirafiori sud quando è stata inaugurata la sede di Ingegneria dell’autoveicolo, e tra le prime a godere della priorità semaforica. Inoltre, per incentivare l’uso dei mezzi pubblici anche nei tragitti più brevi, si è pensato di combinare il badge integrato con la carta servizi. Sarebbe così possibile modulare la tariffa del biglietto sulla distanza percorsa. Al centro del progetto non solo gli studenti che usufruiscono del trasporto pubblico, ma anche quelli che si muovono in bici: tra mezzo di proprietà e bike sharing sono ben 9500. Per loro il Politecnico ha acquistato delle nuove rastrelliere videosorvegliate e ha provveduto a far mettere in sicurezza la pista ciclabile in Corso Stati Uniti, per migliorare il collegamento tra la sede del Valentino e quella di Corso Duca degli Abruzzi. Ma queste iniziative sono bastate? A sentire gli studenti, non sembrerebbe. “Ho scelto di affittare una camera il più vicino possibile, proprio per non dover utilizzare i mezzi pubblici che continuano a essere inefficienti. Il 10 è sempre pieno”, dice Angela, una studentessa. “Prendo ogni giorno due autobus e il treno, che è costantemente in ritardo. La macchina non è conveniente perché qui intorno ci sono solo parcheggi a pagamento” aggiunge Marco, un ragazzo del primo anno. Anche per il bike sharing qualche problema continua ad esserci: non è sempre facile trovare una bicicletta libera negli orari di punta. Ad interessarsi, il mese scorso, anche il Comune: l’occasione, un incontro con le rappresentanze studentesche degli atenei torinesi. Restano però aperte alcune questioni: in particolare, il capitolo della sostenibilità in campo energetico e della sicurezza. Ma per risolvere queste problematiche servono tempo e fondi sufficienti. Ora la palla passa al Comune: sarà suo il compito di mettere a frutto le competenze che può offrire il Politecnico nell’interesse degli studenti.

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