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Le bambine ribelli sono tornate. Oggi presentano il libro al Circolo dei Lettori

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C’era una volta una bambina bionda che amava il tennis più di ogni altra cosa. “Papà, papà, voglio una racchetta. Voglio giocare, proprio come te”. “Non puoi”, le rispondeva sempre suo papà, “Sei troppo piccola. Aspetta ancora un po’”. Steffi Graff non si è lasciata scoraggiare, ha avuto pazienza e quando è arrivato il suo momento ha vinto tutto quello che una giocatrice poteva vincere: ventidue titoli del Grande Slam, il circuito che comprende i tornei più importanti al mondo, una medaglia d’oro alle Olimpiadi, sette volte Wimbledon. Per molti è la tennista più forte della storia.

La sua storia fa parte del nuovo libro di Francesca Cavallo ed Elena Favilli, Storie della buona notte per bambine ribelli volume secondo (Mondadori). Le autrici lo presenteranno  questa sera,12 marzo, alle 21 al Circolo dei Lettori di via Bogino 9. Insieme a loro ci saranno Evelina Christillin, Luciana Littizzetto, Petunia Ollister. Per loro e per tutte le altre donne del mondo Francesca Cavallo ed Elena Favilli hanno scritto un messaggio all’inizio delle Storie: “Non vi tirate indietro e tutti faranno un passo in avanti”.

Storie della buona notte per bambine ribelli, offre cento ritratti di donne libere che con il loro coraggio hanno cambiato la loro vita e un po’ anche il mondo. Il primo volume, uscito nel 2016, ha venduto più di un milione di copie ed è stato letto da bambine ma anche dalle loro sorelle più grandi, dalle mamme e dalle nonne. È un libro che parla a tutti, anche agli uomini. “Quando riconosciamo l’oppressione e agiamo per porvi fine, tutte diventiamo più forti”, hanno scritto le autrici nella prefazione.

Madonna, Beyoncé, la scrittrice di Harry Potter J.K. Rowling, la poetessa Saffo, Audrey Hepburn, Nadia Comāneci, la ginnasta rumena che ha incantato il mondo e si è meritata il primo dieci  della storia, nelle parallele asimmetriche, alle Olimpiadi di Montreal.

E poi Marina Abramović l’artista serba che crede nella sperimentazione e anche nel fallimento, Oprah Winfrey che secondo molte persone dovrebbe diventare la prossima presidentessa degli Stati Uniti.

Ortensia era un’oratrice e circa duemila anni fa, mentre Roma era sconvolta dall’uccisione di Giulio Cesare e meditava vendetta e guerra civile, ha avuto il coraggio di dire davanti agli uomini più importanti della città: “Perché dovremmo finanziare la vostra guerra quando non abbiamo voce in capitolo nel governo, nessuna carica e nessun ruolo nei pubblici uffici?”. La guerra sarebbe scoppiata comunque, ma tutti ammutolirono e si fermarono per ascoltarla.

Tra le italiane coraggiose c’è l’ex sindaca di Lampedusa Giusi Nicolini, l’atleta paralimpica Beatrice Vio, la testimone conto la mafia Serafina Battaglia ed Emma Bonino. La leader radicale da piccola era ribelle e testarda, Sandro Pertini, che le voleva bene, l’aveva soprannominata “il monello di Montecitorio”. Per tutta la vita ha combattuto perché l’Italia avesse più diritti: dal divorzio all’aborto, dal testamento biologico alla parità di genere. Per far sentire la propria voce ha fatto lo sciopero della fame, è stata in prigione. “La libertà non è sinonimo di felicità, ma spesso di scelte difficili”. Negli anni scorsi Emma Bonino ha affrontato un cancro ed è guarita,  pochi giorni fa è stata eletta in Senato.

 

GIORGIA MECCA