Un incontro con i ragazzi per discutere di “green” e qualità dell’aria , che coincide con la giornata Internazionale dell’Ambiente.
Questa mattina, mercoledì 5 giugno ,al MAcA (Museo A come Ambiente Enviromental Museum) di Corso Umbria il ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha incontrato gli studenti delle scuole superiori e alcuni rappresentanti dell’Università. Una sorta di “Agorà”, aperta al confronto e alle domande. Prima del suo ingresso in sala il ministro era stato accolto da un gruppo di manifestanti del Fridays for Future (scesi in piazza recentemente a Torino). “Governo agite, il tempo sta scadendo”, avevano scritto i ragazzi con il gesso all’ingresso del MAcA.
“La vostra protesta è sacrosanta – ha risposto Costa – e sono d’accordo con voi che il tempo sia finito. Ma non lo sono quando dite che ce ne freghiamo. Si può dire che prima era così, ma non ora. Il governo che rappresento si sta impegnando tenacemente ed il mondo non si può cambiare in poco tempo”. Il ministro ha portato come esempio il Piano nazionale integrato Energia e Clima presentato a gennaio dall’Italia davanti alla Commissione Europea; esso prevede una riduzione consistente delle emissioni di combustibili fossili entro il 2025. “Il nostro paese è tra i primi produttori al mondo di auto, ma non pensiamo soltanto a noi. Vogliamo contribuire a cambiare la situazione di tutti, quella che stiamo vivendo. E per farlo sono andato in Europa con determinate proposte”.
Alle parole di Costa si è associato l’assessore comunale all’Ambiente Alberto Unia, che ha ricordato la firma del premier Giuseppe Conte al protocollo sul miglioramento della qualità dell’aria avvenuta ieri mattina, martedì 4 giugno, all’Enviroment Park.
“Torino è maglia nera per lo smog. Ma siamo la prima città che si sta per adattare a un piano strategico in grado di lottare contro il cambiamento climatico”, ha affermato Unia.
L’assessore ha ricordato l’impegno che il Comune sta portando avanti per ridurre il traffico di veicoli nel centro cittadino (la “norma sulla ZTL“) e la creazione di nuove zone green. “Questa mattina , prima di arrivare qua, mi trovavo all’inaugurazione di un nuovo bosco urbano. Ne stiamo creando molti e ci vorranno alcuni anni per vedere gli effetti sulla città. Stiamo preparando Torino ad affrontare il cambiamento climatico. Non bastano alcuni giorni ed i risultati non arriveranno nell’immediato. Le piante hanno bisogno di crescere e richiedono tempo, come i cambiamenti reali”.