Mai così tanti. 168.732 ospiti alla 34esima edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino, che si è concluso oggi, 23 maggio, al Lingotto Fiere. Nonostante siano passati solo sette mesi dalla scorsa edizione, tenutasi eccezionalmente in autunno, lettori e lettrici, scrittrici e scrittori, editori, insegnanti, studenti, famiglie, ragazzi, bambini non hanno potuto fare a meno di tornare a Lingotto Fiere.
Altri numeri record. 893 editori, 542 stand, 1496 eventi, distribuiti su 49 sale. Un Salone da record. “In questi sette anni, abbiamo sfidato tutti i cigni neri”, dice il direttore Nicola Lagioia. “La crisi economica, la pandemia, l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia”. Con lui, a fare un bilancio di questa edizione, nella Sala Oro dell’Oval, c’erano Silvio Viale, presidente dell’associazione Torino, La Città del Libro; Giulio Biino, presidente della Fondazione Circolo dei Lettori; Rosanna Purchia, assessora alla Cultura della Città di Torino; Piero Crocenzi, Amministratore delegato di Salone Libro.
Lagioia indossa la sua solita maglietta rosa, quella della conferenza stampa di chiusura: “ormai logora”, scherza. In sella dal 2017, sta per terminare il suo mandato di direttore. Nel 2023 affiancherà chi lo sostituirà a partire dal 2024. Un passaggio di consegne graduale, perché guidare la macchina del Salone non è semplice. Ci lavorano più di 1000 persone, tra staff e macchina organizzativa, che include allestitori e fornitori.
“Il maggio di Torino è tornato”, commenta Rosanna Purchia, Assessora alla Cultura. “Il Salone del Libro è un simbolo della città e deve puntare a espandersi”. Chiusa l’edizione dei record, si guarda al futuro, con le date della prossima già fissate: 18-22 maggio 2023.