A Torino le mobilitazioni dei ragazzi di Fridays for Future non accennano a esaurirsi, nonostante le restrizioni della pandemia.
Venerdì 19 marzo il Giardino Grosa, a pochi passi dal grattacielo San Paolo, si è tappezzato infatti di cartelloni di protesta per il clima.
Nonostante la zona rossa, l’organizzazione e la partecipazione dei gruppi non è mancata, come racconta Federica Bonavoglia. “La giornata è in linea con le nostre aspettative. Avevamo incoraggiato a non partecipare in troppe persone per evitare assembramenti. Tuttavia era esattamente quello che ci eravamo immaginati.”
A due anni dal 15 marzo 2019, prima data della manifestazione per il clima, Fridays for Future continua a sostenere la propria battaglia ecologica, pur essendo stata costretta a cambiare modalità di intervento a causa della pandemia. Ostacoli che, tuttavia, non sembrano aver interrotto la crescita del movimento, sempre secondo Federica. “In questi ultimi due anni il movimento è molto cambiato e cresciuto. Ci siamo assentati dalle piazze per essere più presenti sui social. Siamo riusciti ad arrivare a molte altre persone. C’è sempre tanta voglia di far sentire la nostra voce sull’urgenza della questione climatica.”
Una questione che, nelle speranze degli attivisti, dovrebbe coprire una parte importante delle prossime elezioni comunali, come racconta Antonio Fiore, di Europa Verde. “Crediamo che le misure prese dalla politica siano state insufficienti sul tema del cambiamento climatico. Vorremmo che la voce dei tanti ragazzi che si battono sul clima entrasse nelle istituzioni. Il loro entusiasmo lo si può vedere già nella manifestazione di oggi, organizzata al meglio nonostante le restrizioni. Quando sarà possibile torneremo in piazza, ancora più numerosi di prima.”
L’obiettivo esplicito richiesto alla prossima amministrazione è di evitare lo sforamento dei parametri dello smog, questione cruciale per la città di Torino. In attesa che la pandemia sia alle spalle, per poter tornare a manifestare in piazza, in tanti, per il clima.