Moderato ottimismo. È questo il quadro che emerge dall’Osservatorio congiunturale Ascom Confcommercio Torino e provincia presentato oggi, mercoledì 5 novembre. La presidente Maria Luisa Coppa, insieme al presidente di Format Research Pierluigi Ascani, hanno illustrato i dati sull’andamento del quadro trimestrale 2025 e le previsioni per il 2026. A trainare la ripresa torinese sono ancora una volta i grandi eventi, specialmente in autunno.
I dati parlano chiaro: 108 mila imprese attive, pari al 75% del totale extra-agricolo provinciale, che danno lavoro a quasi 383 mila addetti (il 57% dell’occupazione locale) e generano oltre 17 miliardi di valore aggiunto. “Il terziario è il vero volante dell’economia metropolitana – sottolinea Coppa –. Stiamo registrando una ripresa della fiducia, alimentata anche da un autunno vivace, ricco di eventi che fanno bene non solo ai conti, ma anche allo spirito dei consumatori”.
Secondo l’indagine, oltre il 95% delle imprese ritiene strategica la politica dei grandi eventi e l’83% riconosce che generano nuove relazioni commerciali. L’impatto economico è percepito come “alto” dal 75% degli operatori per gli eventi sportivi e dall’80% per quelli culturali.
Tra gli appuntamenti più apprezzati figurano il Torino Film Festival, il Salone del Libro, Torino Comics, le Nitto Atp Finals e Artissima, tutte occasioni che rafforzano la reputazione internazionale della città.
“Cultura, sport, enogastronomia e accoglienza devono camminare insieme – aggiunge Coppa –. Torino non deve diventare una “nuova Venezia” o una “nuova Firenze”, soffocata dall’overtourism. Il nostro modello dev’essere sostenibile, inclusivo, capace di far convivere turisti e cittadini, magari seduti agli stessi tavoli dei ristoranti o nelle stesse sale dei musei”.
Sul fronte congiunturale, l’indice di fiducia resta stabile e in timida risalita, ma sotto la media nazionale. L’occupazione si mantiene stabile, mentre cresce la capacità di coprire il fabbisogno finanziario. “Le imprese mostrano una maggiore capacità di pianificare e sostenersi finanziariamente – spiega Ascani -. È un buon segnale dopo due anni di inflazione e tassi elevati. La liquidità resta prioritaria, ma il rapporto banca-impresa è più equilibrato”.
Le luci e le ombre: chiusure, demografia e affitti brevi
Non mancano le ombre. Come ha spiegato Ascani, “le chiusure restano numerose, ma il fenomeno è strutturale e legato anche a fattori demografici: nel 2008 nascevano 550 mila bambini, nel 2025 solo 360 mila”. L’arresto della crescita demografica frena l’andamento economico. Affermazione che trova riscontro anche nell’analisi 2025 di Banca d’Italia sull’economia piemontese.
L’appello finale di Ascom è a una riflessione sulla Torino turistica del futuro, ovvero la “necessità di intervenire sul piano regolatore per evitare che ogni locale diventi un b&b”. “Non possiamo distruggere i negozi di vicinato o i bar storici, che sono stati luoghi di cultura e socialità. La Torino del futuro deve conservare l’anima delle sue botteghe, coniugando il patrimonio storico con il dinamismo del nuovo terziario”.
D’altro canto però, gli affitti brevi “hanno avuto un effetto positivo sulla sensibilizzazione dell’evento”, dichiara Coppa. “I bed and breakfast non sono solo in centro, ma su tutta l’area metropolitana e quindi i fruitori possono frequentare aree non battute abitualmente”. Fenomeno – quello degli affitti brevi – che permette anche di ripensare il turismo gastronomico e il rapporto con i produttori locali: i turisti possono alternare pasti fuori casa a momenti di cucina fai da te con prodotti tipici del territorio durante il soggiorno.