di David Trangoni
“Torino è pronta a stipulare un food policy pact”, ha dichiarato la sindaca Chiara Appendino nel suo intervento all’auditorium della biblioteca nazionale per l’apertura del Festival del Giornalismo Alimentare. Appendino ha sottolineato lo stretto rapporto della città di Torino con l’agroalimentare, che risale alle precedenti amministrazioni. Molte sono le iniziative per promuovere l’attenzione della cittadinanza a stili di vita sostenibili, tanto che la sindaca ha recentemente dichiarato che si impegnerà per cercare di migliorare gli stili alimentari dei torinesi. “Il festival è un momento di crescita anche per le istituzioni, che si confrontano con comunicatori e addetti ai lavori. È un momento utile a tutti per migliorare”.
L’assessore regionale alla cultura Antonella Parigi ha invece sottolineato l’importanza di questo evento per riflettere sull’importanza culturale del cibo. Comunicare l’alimentare vuol dire “trasmettere un sapere che non vogliamo vada perduto” e che rappresenta “una visione del mondo, una prospettiva culturale sulle cose”. In particolare, Parigi ha sottolineato il ruolo dei press tour di sabato come momento di promozione di un territorio come quello della regione Piemonte, con una ricca e antica tradizione gastronomica.
Ultima ma non ultima, la prorettrice dell’Università di Torino Elisabetta Barberis ha parlato di innovazione e in particolare delle eccellenze che l’università mette in campo nell’ambito della scienza agroalimentare. L’Università è l’unica accademia in Italia a far parte del consorzio europeo EIT Food, costituito dall’istituto europeo di innovazione e tecnologia per trasformare il sistema-cibo europeo, guidare la consapevolezza dei consumatori e migliorare la salute globale.
L’obiettivo del festival è aiutare a costruire un buon giornalismo alimentare e gastronomico in Italia. Il punto di partenza è il Piemonte, terra di grandi ricette, ma soprattutto di grandi materie prime e costante sperimentazione.