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La rivoluzione green di Villa della Regina

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Villa della Regina punta sulle politiche green e cambia veste, indirizzando i riflettori sulle sue ricchezze naturalistiche: giardini, frutteti e produzione vinicola. Due progetti paralleli improntati sulla sostenibilità ambientale coinvolgeranno la riqualificazione della storica villa sabauda, patrimonio Unesco. Oltre al piano esecutivo lanciato dalla giunta comunale e approdato giovedì 6 febbraio, alle 14:30, in Sala rossa, diventa operativo il protocollo d’intesa firmato tra Direzione Generale Musei, Residenze reali sabaude e Fondazione Compagnia di San Paolo. Non solo dunque l’integrazione del complesso museale con il centro di Torino, attraverso mezzi pubblici, aree pedonali, parcheggi accessibili e abbattimento di barriere architettoniche, ma anche nuovi ambiti di intervento.

Una nuova vita per il vigneto

Il protocollo presentato nel Salone d’onore della villa nasce per dare forma al masterplan Vigna della Regina. Studio di fattibilità per un museo sostenibile, frutto del lavoro redazionale di un pool di professionisti e supervisionato dagli architetti Salvatore Simonetti e Federico Fontana. La prima tappa del piano coinvolge proprio il sistema verde del sito: a partire dal vigneto sperimentale Freisa, si prevede una bonifica della storica vigna e il rispristino di alcune produzioni tradizionali, sia vinicole sia di orticoltura. Inoltre verrà recuperata la Casa del Vignolante, sede finale di vendemmie e altre raccolte, ma anche laboratorio didattico per scuole e appassionati.

Gli altri interventi

Il restauro paesaggistico di Villa della Regina riguarderà anche il vecchio palazzo Chiablese, ridotto in macerie dai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Esattamente nel suo perimetro, prenderà forma una caffetteria a chilometro zero travestita da serra. Inoltre, sono previsti una serie di interventi per valorizzare la residenza reale, tra cui il restauro delle facciate e la realizzazione di una nuova biglietteria.

La svolta green

In merito alle sfide ambientali, Filippo Masino, direttore delle Residenze reali sabaude, ha menzionato gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e ha sottolineato la necessità di integrare cultura, paesaggio e sostenibilità: “Il progetto di valorizzazione di Villa della Regina deve intrecciarsi con l’antica vocazione produttiva e il corretto uso delle risorse, per rispondere ai bisogni di oggi in termini di spazi di qualità e di sostenibilità urbana ed ecologica”.

Il progetto prenderà forma nei prossimi anni, attraverso la cooperazione finanziaria dei soggetti firmatari e l’apertura a ulteriori investimenti privati. Il segretario della Fondazione Compagnia di San Paolo, Alberto Anfossi, ha dichiarato: “È bene che i privati siano al servizio del bene pubblico, per un modello di sostenibilità che potrà avere dei seguiti sul territorio, come a Stupinigi e a Moncalieri. Noi vorremmo che la villa diventi un punto di riferimento per tutta la cittadinanza, dalle scuole a chi vuole fermarsi a bere un aperitivo, fino agli interessati alle esposizioni artistiche”.

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