Da questa mattina i volontari dell’associazione animalista Lav (Lega Antivivisezione) stanno presidiando l’ingresso di Palazzo Nuovo con gli occhi bendati. Protestano contro l’esperimento intitolato “LIGHTUP Turning the cortically blind brain to see” che dall’autunno prossimo sarà effettuato su sei macachi dai ricercatori delle Università di Torino e di Parma. Il test è stato finanziato dall’Unione Europea e vale 2 milioni di euro. La mobilitazione è stata organizzata per raccogliere le firme e chiedere la revoca dell’esperimento. La petizione #Civediamoliberi ha superato fino a oggi quota 100 mila firme.
“Salviamo i macachi di Torino. L’esperimento durerà 5 anni e renderà ciechi gli animali”. Così hanno protestato i volontari dagli occhi bendati che, per rafforzare la tesi animalista, hanno offerto degli occhiali virtuali ai passanti per mostrare loro dei video di macachi della specie fascicularis nati in gabbia o catturati nelle foreste del Vietnam, Laos e Cina. Le immagini sono state ottenute da alcuni collaboratori delle due associazioni animaliste “Lav” e “Essere Animali” inviati sotto copertura all’interno di laboratori dove si effettuano questo tipo di esperimenti. I video riprendono le scimmie recluse in minuscole gabbie di metallo, nel cui cranio vengono inseriti degli elettrodi. Seguono comportamenti compulsivi delle scimmie che, per esempio, tentano di mordere i lucchetti per uscire dalle prigioni o chiedere disperatamente dell’acqua perché assetati. Gli esperimenti prevedono l’asportazione chirurgica di alcune aree della corteccia visiva per simulare le condizioni in cui vivono le persone affette da blindsight, ossia coloro che perdono la vista a causa di un danno cerebrale.
La posizione degli animalisti
Secondo gli animalisti queste sperimentazioni “crudeli” non sarebbero necessarie e non porterebbero ad alcun risultato, se non quello di rendere ciechi gli animali che sarebbero poi inevitabilmente soppressi. “Essere Animali” e “Lav” chiedono alla ministra della Salute Giulia Grillo di interrompere subito il test “Lightup” e liberare i sei macachi.
La posizione del Ministero e Università di Torino
Ma il Ministero ribadisce che sono “stati rispettati tutti i protocolli”, aggiungendo che “i macachi sono l’unica specie utilizzabile, poiché l’organizzazione cerebrale del loro sistema visivo è la più comparabile a quello umano”.
Marco Tamietto, principal investigator del progetto per l’Università di Torino, assicura che “gli animali non verranno accecati”. “Sarà loro prodotta una macchia cieca circoscritta a una zona di pochi gradi del loro campo visivo e limitata ad un solo lato, destro o sinistro”.
Il progetto ha ricevuto l’approvazione dal prestigioso European Research Council. Il comitato etico dell’Unione Europea ne ha vagliato gli aspetti etici per la tutela degli animali.