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La montagna che avvicina Cuneo all’Europa

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«Qualche tempo fa ho incontrato un signore che sorridendo mi ha detto ‘Ma queste non sono le tue montagne!’: intendeva dire che non eravamo in valle Stura, dove sono nata io. Gli ho risposto che le montagne sono di tutti, che sono un simbolo di libertà e che rappresentano un ponte più che un confine». Stefania Belmondo, cuneese di Demonte, con gli sci ai piedi ha costruito una carriera sportiva che le ha regalato 10 medaglie olimpiche e quattro titoli mondiali nel fondo. Un anno fa è stata lei, insieme ad altri quattro cittadini, a costituire il comitato promotore della candidatura di Cuneo, un progetto nato quindi da privati e non dalla politica.

Cuneo è la città candidata, ma l’idea è promuovere un intero territorio. Cuneo 2020 è infatti un progetto che nasce dalla montagna e unisce al capoluogo altre quattro città (Fossano, Mondovì, Saluzzo e Savigliano) e il corrispondente arco alpino che racchiude 157 comuni. Un’area di oltre 5.500 chilometri quadrati, dove vivono 400 mila abitanti, «caratterizzata già oggi da una notevole offerta culturale che in futuro non potrà che fare passi da gigante», commenta Andrea Borri, che del comitato promotore è presidente.

Si tratta di un patrimonio composto da circa 160 tra musei e altri beni, e arricchito da iniziative musicali, enogastronomiche, teatrali, letterarie, artistiche e sportive diffuse sul territorio. «Eventi che vogliamo mettere in rete, organizzandoli in un unico calendario sotto il nome di Capitale Italiana della Cultura» spiega Alessandro Isaia, project manager della candidatura. Non solo: la candidatura intende valorizzare anche le tradizioni della montagna come l’occitano, una lingua conosciuta e parlata ancora oggi da circa 3 milioni e 300 mila abitanti tra Spagna, Francia e Italia.

«Cuneo è una provincia dove si vive bene e la classifica 2017 de Il Sole 24 Ore lo conferma (20esima su 110, ndr) – prosegue Isaia – e io sono convinto che la montagna sia una delle ragioni dell’elevata qualità della vita». La città che verrà insignita del titolo di Capitale avrà a disposizione un budget da 1 milione di euro. «Lo investiremmo per due o tre grandi eventi e anche per le cerimonie di apertura e chiusura, due feste dedicate ai cittadini», è la promessa di Isaia.

Appuntamento al prossimo 31 gennaio, quando il Mibact proclamerà la città vincitrice. Non mancano i sostenitori della candidatura di Cuneo, anche dall’estero: Galway, la città irlandese Capitale Europea della Cultura per lo stesso anno, ha annunciato la volontà di organizzare eventi in collaborazione con la città piemontese in nome della condivisione di alcuni aspetti culturali, a partire dal patrimonio naturalistico: l’oceano per gli uni, la montagna per gli altri. Per tutti significa vedere un’opportunità di contatto invece di una barriera.

MARCO GRITTI

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