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“La mobilità va garantita a tutti i cittadini”. Intervista a Franco Lepore, disability manager della Città di Torino

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“In tutte le attività che vengono riprogrammate bisogna pensare e agire in modo universale: i cittadini hanno diritto di muoversi liberamente”. Quando si ridisegnano i piani dei trasporti pubblici nessuno deve rimanere escluso: “tutti devono avere pari opportunità di movimento”. L’avvocato Franco Lepore, già presidente della Unione Ciechi di Torino,  è in contatto costante con le associazioni che rappresentano le persone con disabilità. Dal giugno 2018 ricopre l’incarico di disability manager della Città di Torino. Un impegno che lo porta a confrontarsi spesso con le istituzioni. “La città deve essere accessibile a tutti”.

Ritiene che quando si è cominciato a parlare di mobilità e di Fase 2 le problematiche delle persone con disabilità siano state prese in considerazione?

Assolutamente no. La mobilità della Città di Torino è stata riprogettata non tenendo in adeguata considerazione le esigenze delle persone con scarsa mobilità. Sono cittadini che hanno disabilità specifiche, come gli ipovedenti o i ciechi. Le istituzioni si sono concentrare sulla salute e sulla sicurezza della popolazione ma non hanno tenuto in considerazione le esigenze di chi ha una mobilità ridotta. Le faccio un esempio. In alcuni sedili dei bus Gtt sono stati apposti adesivi colorati: servono a indicare dove sedersi o meno. Una persona con difficoltà visive non è in grado di leggerli. 

[aesop_quote type=”block” background=”#282828″ text=”#ffffff” align=”left” size=”1″ quote=”Ci sono molte persone che non possono andare in bici o guidare un auto. Per loro il trasporto pubblico è fondamentale. Dal 4 maggio sono state aperte diverse aziende e alcune persone con disabilità vanno a lavorare grazie ai mezzi di trasporto cittadino. ” parallax=”off” direction=”left” revealfx=”fromleft”]

 

Lei è stato coinvolto dalle istituzioni nella gestione dei piani per la ripartenza del trasporti pubblici?

Purtroppo nella prima fase non sono stato adeguatamente coinvolto. Mi sono anche lamentato di questo.  Ritengo che, sia nella fase di normalità che nella fase di emergenza, i servizi debbano essere progettati insieme. Ognuno può portare il suo punto di vista sui mezzi pubblici. Ci sono molte persone che non possono andare in bici o guidare un auto. Per loro il trasporto pubblico è fondamentale. Dal 4 maggio sono state aperte diverse aziende e alcune persone con disabilità vanno a lavorare grazie ai mezzi di trasporto cittadini.

Quali sono le problematiche principali che le vengono segnalate dalle associazioni e dai cittadini in questo momento?

Molte persone – soprattutto i ciechi e gli ipovedenti –  hanno serie difficoltà a mantenere il distanziamento sociale. Spesso hanno al loro fianco degli accompagnatori. Non riescono a comprendere i cambiamenti in atto nel trasporto pubblico. Con il nuovo regolamento è possibile salire sui bus soltanto dalla porta posteriore. Ma molti percorsi LOGES (si tratta di superfici dotate di rilievi che aiutano le persone con scarsa visibilità a riconoscere luoghi o pericoli) arrivano soltanto alla porta anteriore del mezzo. Sarebbe stato opportuno concordare modalità condivise per garantire la mobilità delle persone che hanno queste disabilità specifiche. Proporrò a Gtt di destinare una specifica porta alle persone con scarsa mobilità e chiederò di individuare un sedile vicino a uno degli ingressi per evitare che i cittadini ciechi o ipovedenti debbano girare in lungo e in largo a bordo del bus. 

[aesop_quote type=”block” background=”#282828″ text=”#ffffff” align=”left” size=”1″ quote=”Proporrò a GTT di destinare una specifica porta alle persone con scarsa mobilità e chiederò di individuare un sedile vicino a uno degli ingressi per evitare che i cittadini ciechi o ipovedenti debbano girare in lungo e in largo a bordo del bus. ” parallax=”off” direction=”left” revealfx=”fromleft”]

 Una volta che l’emergenza Coronavirus sarà terminata su quali aspetti occorrerà intervenire? 

Il trasporto cittadino a Torino è molto accessibile e si trova in una situazione ottima rispetto ad altre città italiane. La metropolitana, per esempio, è accessibile al 100%. Dobbiamo lavorare sui percorsi LOGES, che risultano meno presenti in alcune fermate. Inoltre io credo che dovremo occuparci della formazione degli autisti dei mezzi di trasporto. Bisogna sensibilizzare in ordine alle esigenze di mobilità delle persone con disabilità. Questo percorso va fatto sicuramente in maniera periodica. Per arrivare a una accessibilità completa di trasporto pubblico serve un’azione condivisa dei vari soggetti: Comune di Torino, disability manager e Gtt. 

Lei è disability manager della Città di Torino dal giugno 2018. A dicembre è stato aperto l’ufficio Informa Disabile. Quali sono state le attività principali dello sportello in questi mesi? 

In realtà era pienamente operativo dal giugno scorso. Lavoravo a stretto contatto con gli assessori. Da quando l’ufficio è stato aperto al pubblico sono iniziate ad arrivare le richieste dei cittadini. La mobilità è stato uno dei temi principali. Ma anche il diritto al lavoro: molte aziende non sanno ancora come impiegare una persona con disabilità. Non conoscono gli strumenti che si possono adottare per coinvolgere adeguatamente questi lavoratori. La città è abbastanza attenta al tema dell’inclusione e dell’accessibilità. Tuttavia occorre un lavoro complesso e di medio – lungo termine. Un percorso che ha un obiettivo: permettere a tutti i cittadini di avere pari opportunità di movimento.

RICCARDO PIERONI