La Francia è pronta ad andare alle urne. Ecco quattro domande e risposte per capire quando, come e perché si vota, i candidati e i favoriti degli ultimi sondaggi. Una breve guida nell’avvicinamento alle elezioni più attese, e temute, del 2017 in Europa.
Per cosa si vota?
I cittadini francesi (sono 47 milioni gli aventi diritto di voto) eleggeranno il 25esimo presidente della Repubblica, successore di François Hollande. Si tratta della più alta carica politica in Francia, sotto la cui giurisdizione ricade la gestione degli affari esteri e la nomina del primo ministro. Sino al 2002 il président de la République restava in carica per sette anni, poi ridotti a cinque. La costituzione francese consente al massimo un secondo mandato.
Quando si vota?
Domenica 23 aprile, dalle 8 alle 19, si svolgerà il primo turno: affinché sia decisivo è necessario che si raggiunga la maggioranza assoluta, ovvero che uno dei candidati raggiunga il 50% + 1. Tuttavia, non è mai successo che un presidente della Repubblica francese sia stato eletto al primo turno. Probabile allora che il responso sia rimandato al 7 maggio, data prevista per il ballottaggio tra i due candidati più votati dopo la prima tornata.
Negli stessi giorni potranno votare anche i cittadini francesi residenti all’estero, in totale 1,3 milioni di persone. Chi vive nel continente americano, compresi gli elettori dei distretti d’oltremare – Polinesia francese, Guadalupa, Martinica, Guyana, Saint Pierre e Miquelon, Saint-Barthélemy e San Martin – andrà alle urne rispettivamente il 22 aprile e il 6 maggio per via del fuso orario.
Chi sono i candidati?
In teoria gli aspiranti presidenti sono undici, in pratica solo in cinque hanno i numeri per competere per la vittoria:
François Fillon: 63 anni, primo ministro dal 2007 al 2012 sotto la presidenza Sarkozy. È il candidato dei Républicains, partito di centro destra, dopo aver sconfitto alle primarie Alain Juppé. Negli ultimi mesi la sua candidatura è messa in discussione dal cosiddetto Penelope Gate: lo scorso 25 gennaio il settimanale Canard Enchaîne rivela che Madame Fillon sarebbe stata assunta come assistente parlamentare del marito, intascando impropriamente ingenti somme di denaro. Lo scandalo, che coinvolge anche i figli della coppia, è inizialmente smentito dall’interessato. Poi, a inizio febbraio, l’ammissione dell’errore e le scuse pubbliche, senza tuttavia ritirarsi dalla corsa alle presidenziali.
Benoît Hamon: 50 anni, candidato del partito socialista. È stato ministro dell’educazione del governo Valls. L’ex premier lo estromette dopo pochi mesi per incomprensioni politiche. Lo scorso gennaio Hamon si prende la rivincita, battendo Valls alle primarie socialiste con il 58% dei voti.
Marine Le Pen: 48 anni, candidata del Front National. È figlia di Jean-Marie Le Pen, ex presidente e fondatore del partito di estrema destra, di cui prende il posto nel 2011. È considerata la mina vagante nella corsa all’Eliseo. La sua posizione, contraria all’accoglienza ai migranti e favorevole all’uscita della Francia dall’Unione Europea, suscita preoccupazione e da tempo catalizza l’attenzione dei media.
Emmanuel Macron: 39 anni, è il più giovane candidato in corsa. È ministro dell’economia, dell’industria e del digitale del governo Valls sino al 2016, quando fonda il partito di centro-sinistra En Marche!. Dalla sua ha il sostegno del leader del partito centrista MoDem, François Bayrou.
Jean-Luc Mélenchon: 65 anni, candidato della sinistra radicale. Nel febbraio 2016 fonda il movimento France insoumise – letteralmente “La Francia non sottomessa” – con cui si presenta alle presidenziali. Molto attivo sui social, è protagonista di una campagna innovativa: dall’apertura di un canale YouTube al lancio di “Fiscal Kombat”, videogioco in cui lo si ritrova nei panni di un supereroe intento a combattere l’evasione fiscale per il bene dello Stato. Anche Mélenchon è su posizioni fortemente critiche nei confronti dell’Unione Europea.
Quali sono le previsioni dei sondaggi?
Secondo le ultime rilevazioni dell’agenzia Cevipof per Le Monde in vista del primo turno regna l’incertezza: un quarto degli elettori francesi non sa ancora se e per chi votare. I favoriti sono tutti nello spazio di pochi punti percentuali. In testa c’è Emmanuel Macron con il 23%, tallonato da Marine Le Pen con il 22,5%: i due sono i favoriti per il ballottaggio del 7 maggio. A breve distanza Fillon (19,5%) e Mélenchon (19%). Più staccato Hamon, attestato intorno al 10%. Resta l’incognita dell’astensionismo, che potrebbe ribaltare le carte in tavola, soprattutto nell’eventualità che si vada al secondo turno.