La testata del Master in Giornalismo “Giorgio Bocca” di Torino

Dai set di Kubrick a Torino: un’asta racconta l’amicizia tra il regista e il suo aiutante

condividi

Emilio D’Alessandro indossava una giacca bordeaux per ripararsi dal vento delle mezze stagioni o andare a fare la spesa. Eppure quello era il costume di scena di Jack Nicholson sul set di “Shining”. Eppure quel capo di abbigliamento, scelto personalmente da Stanley Kubrick per uno dei suoi film più famosi, è stato aggiudicato da Bolaffi a 19mila euro. Era l’oggetto principale di “Cinema Memorabilia”, la più grande asta dedicata al regista americano, tenutasi ieri a Torino. “Questi erano nel salotto e nella sala da pranzo di D’Alessandro”, spiega Cristiano Collari, indicando due tappeti con motivi arancioni e bianchi sistemati agli angoli della Sala Bolaffi in via Cavour 17, che ha accolto l’esposizione in Piemonte. Collari ha acquisito e valutato i lotti recandosi personalmente nella casa di Cassino dove abito attualmente lo storico aiutante e confidente di Kubrick: “Emilio li ha acquistati dalla produzione dei film – continua mostrando il prezzo (settantacinque sterline) sulla parte posteriore dell’ordito – tutto è stato comprato per essere utilizzato, non esposto”.

Nel 2012 un dentista ha colto l’eccezionalità di trent’anni trascorsi accanto a un genio del cinema, e ha convinto D’Alessandro a raccontare al mondo il Kubrick segreto. Sì, perché l’italiano non era soltanto il tuttofare del regista, ma nel tempo è diventato l’amico a cui rivelare gioie e paure. Dai suoi aneddoti sono nati un libro tradotto anche all’estero e un documentario premiato ai David di Donatello. D’Alessandro è diventato un personaggio di fama internazionale e ha capito che gli oggetti custoditi come un ricordo di Stanley potessero valere un sacco di soldi.

Prima di essere battuti, i lotti sono stati mostrati al pubblico dal 13 al 21 marzo al Museo del Cinema Interattivo, nel capoluogo lombardo, e dal 23 al 27 a Torino. La risonanza è stata mondiale, la vendita un successo. La tessera di adesione di Kubrick alla Writers Guild of America ha moltiplicato il prezzo di partenza di mille euro, ed è stata aggiudicata a 13mila, mentre il materiale rimasto invenduto è stato davvero poco. I tappeti, che partivano da una base d’asta di 2mila euro, sono stati acquistati a 13mila e 4.600 euro. Insieme alla tappezzeria del mitologico Overlook Hotel di Shining, c’era uno spezzone di pellicola di “Orizzonti di gloria” (aggiudicato a 850 euro), un tavolino dal set di “Barry Lyndon” (passato da 500 a 2.200 euro), un timbro con la scritta “Arancia Meccanica” (invenduto) e altre decine di oggetti di scena. Come ha reagito D’Alessandro quando ha visto il cappello del sergente Hartmann, dal film “Full Metal Jacket”, uscire dal suo guardaroba e partire da una base d’asta di 3mila euro? “Non ha battuto ciglio”, spiega Collari, “per Emilio il denaro non è così importante. Dai suoi occhi ho capito che separarsi da questi oggetti è stato molto difficile, eppure ha deciso di affidarli a noi per mettere da parte un’eredità da lasciare ai figli”.

“I nostri criteri di valutazione – continua – sono le condizioni di conservazione, la rarità, la rilevanza culturale. In questo caso, però, la provenienza ha un ruolo fondamentale: il nome di D’Alessandro rappresenta una garanzia per i fan”. C’è un altro elemento che aggiunge valore ai lotti. E questo probabilmente a Kubrick sarebbe piaciuto davvero: le storie. Collari prende in mano il vinile della colonna di “Full Metal Jacket” e legge una dedica scritta a mano dal regista: “To Emilio with love. Ad Emilio con amore. Kubrick era un orso, ma a D’Alessandro voleva davvero bene. Tra tutte, questa è la cosa che io comprerei”.

GIUSEPPE GIORDANO