“In questa competizione, sbattendo le palpebre anche solo una volta, rischierete di perdervi un momento epico”. Così, con enfasi persino un po’ eccessiva, lo speaker ha aperto la finale della Kings World Cup Nations tra Brasile e Colombia, giocata domenica 12 gennaio all’Allianz Stadium di Torino. E tra il dj set di Plastica, l’esibizione di Mahmood, la sfida tra content creator del web e leggende del calcio e, soprattutto, la vittoria del Brasile per 6-2 sulla Colombia, gli oltre 30mila sugli spalti e i 3,5 milioni sui social hanno visto uno spettacolo all’altezza delle aspettative.
Una finale a tinte verdeoro
Il lancio del pallone in campo è stato affidato a uno dei più celebri personaggi del web, l’influencer americano Jake Paul. La partita, come da format Kings League, è iniziata con un due contro due. Ogni squadra ha schierato il portiere e un giocatore di movimento e subito l’estremo difensore colombiano Cárdenas ha messo in luce il suo valore, con un salvataggio sull’attaccante brasiliano lanciato dopo aver saltato il giocatore di movimento della Colombia. Il copione è stato questo per quasi tutto il primo tempo, man mano che i giocatori entravano con lo scorrere dei minuti, come prevede il regolamento Kings League: i verdeoro, spinti dal pubblico dell’Allianz Stadium, in maggioranza brasiliano, all’attacco, la Colombia chiusa in un bunker e capace solo di qualche puntata di rimessa. Al minuto 18 del primo tempo, il presentatore televisivo Paolo Bonolis ha effettuato il canonico lancio del dado, che ha sancito che gli ultimi due minuti del primo tempo sarebbero stati giocati da quattro giocatori per squadra. A questo punto la partita si è animata all’improvviso. Nel finale di un primo tempo privo di emozioni, il numero 9 brasiliano Kelvin Oliveira ha sbloccato la partita con un potente mancino da fuori area. L’avvio di una svolta? No, perché dopo qualche istante, nei minuti di recupero, è arrivato il pareggio della Colombia, siglato da Angellot con uno spettacolare pallonetto dalla distanza. Uno a uno e palla al centro.
Al rientro delle squadre in campo, dopo le prime schermaglie sul pallone lanciato dal “cannone” azionato dai giocatori della Juve Fagioli, McKennie, Koopmeiners e Yildiz, la Colombia ha deciso di sfruttare immediatamente il “rigore presidenziale”, portandosi in vantaggio per 2-1. Il Brasile ha reagito subito: dopo numerose occasioni da rete, i verdeoro sono riusciti a pareggiare al minuto 25 con un gol di Oliveira, protagonista indiscusso della partita. Altri cinque minuti e il Brasile ha invocato il rigore presidenziale per portarsi in vantaggio. I presidenti della squadra, data la tensione del momento, però non se la sono sentita di assumersi una tale responsabilità. È toccato quindi a Oliveira affrontare il portiere colombiano con uno shootout: partito palla al piede da centrocampo, il numero nove ha superato l’avversario con un preciso tiro rasoterra. I colombiani, consapevoli della predominanza di Oliveira, tramite la loro carta segreta (“suspension”) hanno dunque allontanato il brasiliano dal campo per quattro minuti a partire dal 34’. Rientrato dalla sospensione forzata, il nove del Brasile ha segnato ancora su un calcio di rigore ottenuto dai verdeoro grazie alla loro carta segreta. Nei minuti di recupero, quando i gol valgono doppio, Oliveira ha segnato il suo quinto gol della partita fissando il risultato sul 6-2.
Scendono in campo anche le leggende
Ma la finale della Kings World Cup Nations tra Brasile e Colombia è solo uno degli show che hanno tenuto accesi i riflettori dell’Allianz Stadium fino alle otto di sera. Un’atmosfera di grande festa, scaldata dall’esibizione del due volte vincitore del Festival di Sanremo Mahmood, che ha portato sul palco i singoli Soldi e Tuta gold.
E neanche tra la fine del primo e l’inizio del secondo tempo della partita delle nazionali c’è spazio per i tempi morti. Dopo una mini-sfida vinta dallo youtuber il Boss del Freestyle, che si è aggiudicato un paio di scarpini firmati da Alessandro Del Piero, l’attenzione del pubblico si è tutta concentrata su un’altra sfida, quella tra vari personaggi del web – gli “streamers” – e alcuni giocatori che hanno scritto la storia del calcio – le “leggende”. Tra i primi, c’erano Gianmarco Tocco (in arte Blur), Francesco Marzano (TheRealMarzaa), Damiano Coccia (detto Er Faina), Andrea Pirrera (En3rix), Luca Campolunghi e molti altri. Tra i secondi invece non erano presenti solo figure di spicco della storia della Juventus – come Gianluigi Buffon, Andrea Pirlo, Alessandro del Piero – ma del calcio in generale, come l’ex portiere spagnolo e campione del mondo Iker Casillas e la leggenda del calcio messicano Miguel Layún. Si è trattata però di una partita a squadre miste, in cui si sono affrontati rossi e bianchi. Il match, che ha raggiunto il picco di tre milioni di utenti live sulle varie piattaforme, si è aperta con la splendida rete del content creator ed ex calciatore Sergio Cruz Pereira, che grazie ad una finta di tiro mette a sedere Casillas e segna a porta vuota. La partita finisce però con la vittoria dei bianchi per 3-2: decisivi il rigore presidenziale sbagliato da Pirlo, quello messo a segno da Blur contro Buffon e la nostalgica rete di Del Piero, quasi 13 anni dal suo ultimo gol nel giorno dell’addio in bianconero. Manco a dirlo, allo Stadium, l’esultanza è stata pari a quella della vittoria brasiliana, anche se in palio c’era solo lo spettacolo.