La testata del Master in Giornalismo “Giorgio Bocca” di Torino

Jogging intorno ai mobili. Come allenarsi durante la quarantena

condividi

“Oggi ho corso i dieci chilometri più strani della mia vita, dal salotto al bagno e ritorno, perché diversamente non potevo fare. Ho corso perché lo volevo davvero. Sì, lo volevo davvero e un modo l’ho trovato».

Fare jogging al tempo del Coronavirus si può. Per esempio tra le mura di casa. Lo sa bene Alessio Jacona, giornalista esperto di tecnologia per professione e runner per  passione. Con l’inizio della quarantena, sulla sua pagina facebook ha voluto condividere con i follower quello che lui stesso ha definito “Covidiario: running indoor”.

Una specie di vademecum su come praticare la corsa “domestica” in tutta sicurezza ottimizzando lo spazio a disposizione. E senza disturbare i vicini.

PASSIONE E NECESSITÀ
«Quando avevo due figli piccoli e lavoravo tutto il giorno – sottolinea Jacona – per correre mi alzavo alle 5 e uscivo con il buio. Poi ho iniziato a viaggiare e a portare le scarpe da corsa ovunque andassi, da Los Angeles a Tokyo».

La motivazione per non perdere, neppure in quarantena, questa passione – o forse sarebbe meglio definire necessità – è arrivata pensando a ciò che, qualche anno prima, gli aveva suggerito un caro amico. «Se davvero vuoi correre, un modo lo trovi». Una frase che ha scolpito nella mente del giornalista quello che è poi diventato un mantra.

Così Jacona ha deciso di continuare a correre anche in queste settimane di quarantena. A casa. Rispettando gli imperativi di sicurezza richiesti dal governo. «E sempre in punta di piedi, restando leggeri, per non disturbare i vicini del piano di sotto». Ma anche prestando attenzione al montante della porta mentre infila l’entrata del soggiorno. Correndo lungo il tavolo bianco ben lontano dagli spigoli. Evitando di scivolare sulle piastrelle della cucina e di sbattere contro la libreria nel corridoio, sulla destra.

TECNICHE CASALINGHE 
«Un passo, due passi e già devi cambiare direzione – racconta Jacona – E allora appoggi il piede alla fine dello stacco mentre già ruota per cambiare direzione, a pochi centimetri dal mobile. La destra spinge con forza verso l’interno; la sinistra fa perno, per riprendere subito velocità mentre scatti sfiorando il televisore. Alzi la testa: vedi la porta del corridoio che si allunga verso destra. La imbocchi accelerando e compiendo un arco da sinistra verso destra, quasi ondeggiando, mentre spingi per due passi con tutte le forze, ma in testa hai già la frenata. Avanzi ancora sfiorando i tubi del riscaldamento. Intanto, con una mano ti aggrappi al montante della porta che dà sulla cucina per sostenere l’inchiodata e la rotazione stretta, quasi un passo di danza, saldo sulla gamba destra mentre con la sinistra ti slanci in avanti».

MACINARE CHILOMETRI
Il giornalista-runner, così, continua a macinare chilometri. E lo fa ogni giorno. Rigorosamente con smartwatch al polso per tenere sotto controllo gli eventuali e sperati miglioramenti nella performance. Per poter registrare la distanza coperta e tenerne conto il giorno successivo.

«Otto cambi di direzione, due scatti e altrettante inchiodate, ogni giro trenta metri. Dieci giri trecento metri. Trentaquattro giri un chilo- metro. Trecentoquaranta giri, dieci chilometri. Più o meno».

Articolo tratto dal Magazine Futura uscito il 22 aprile 2020. Leggi il Pdf cliccando qui.

RICCARDO LIGUORI