Ivrea si prepara a subire l’invasione. Ma tranquilli sarà un’invasione di lettori. È “La Grande Invasione”, festival dei libri e della lettura, che si terrà per la settima volta questo fine settimana, dal 31 maggio al 2 giugno. La città del Canavese accoglierà scrittori, giornalisti e artisti, per discutere della lettura in ogni ambito, dalla narrativa e alla saggistica, dal racconto e al giornalismo, ma anche di illustrazione e poesia, musica e teatro, fotografia e cinema. Per una volta però gli ospiti non presenteranno solo i loro libri, ma vestiranno i panni di chi sta dalla parte opposta, quelli del lettore e lo faranno girando per Ivrea e i suoi locali.
Quest’anno il filo conduttore sarà la parola, “non solo la parola scritta ma quella letta, detta, data, pesata, la parola del giorno e quella tolta di bocca”, dicono gli organizzatori.
Le giornate saranno divise tra appuntamenti e “rubriche” ormai tradizionali e incontri con autori, musicisti e artisti. Tra i primi ci sarà la “Colazione e Giornali”, che si terrà in sei bar della città di Olivetti, il caffè Gioberti, il Caffè del Teatro e il Bar Roma, il Moma, il Rouge e la Meridiana. Gli ospiti, tra cui Jacopo Iacoboni, Concita De Gregorio, Gianni Mura e Darwin Pastorin, commenteranno le pagine culturali e sportive dei giornali all’ora di colazione.
Poi sarà il tempo di viaggiare tra le parole, con lezioni di scrittori e giornalisti come Matteo Nucci, Ferrucio De Bortoli, Andrea Staid e Silvia Bencivelli, che giuderanno gli ascoltatori in una selva di parole, come Effimero, Simbolo, Accoglienza, Confine, Corpo, Tempo, Gesto, Riscossa, Ostinazione, Strategia e Sfiorire.
All’una e mezzo del 1 e del 2 giugno i visitatori potranno incontrare i dodici finalisti del Premio Strega nei pranzi letterari, organizzati nei ristoranti del centro cittadino e racconteranno i loro libri attraverso una parola chiave: Paola Cereda parlerà di Segreti; Benedetta Cibrario di Trama; Mauro Covacich indagherà la Sincerità; il Riscatto sarà di Pier Paolo Giannubilo, mentre Marco Missiroli tratterà l’Inganno; Antonio Scurati converserà sulla Democrazia; Nadia Terranova di Fantasmi; per Valerio Aiolli la parola sarà Ombra; Claudia Durastanti porterà gli ascoltatori nelle Costellazioni; Marina Mander indagherà la Fragilità; Eleonora Marangoni gli Oggetti e infine Cristina Marconi condurrà Altrove.
La digestione pomeridiana sarà assicurata dai gruppi di lettura nei bar, con gli editori e con la striscia quotidiana “La nostra carriera di lettori”, nella quale gli scrittori passano dall’altra parte della barricata e raccontano le loro letture e i loro libri preferiti. Mentre in piazzetta Santa Croce tornano le letture ad alta voce che, in occasione dei vent’anni del progetto Nati per Leggere, saranno scelte tra venti titoli ritenuti i più significativi per la letteratura d’infanzia.
Appuntamenti anche fuori città, nello splendido Castello di Parella, dove la sera del 30 maggio Neri Marcorè darà il via al festival con il concerto speciale Le mie canzoni altrui.
Qui il programma completo.
La grande novità di quest’anno è una mostra dedicata ad un genere di lettura e di racconto a cui ci si dedica ogni giorno: il giornalismo. Sarà infatti inaugurata in occasione della Grande invasione la mostra L’epoca d’oro del giornalismo italiano (1950-1990) ideata da Luigi Mascheroni e da lui curata insieme Corinna Carbone al Museo Civico Garda e che resterà aperta fino al 31 dicembre. L’esposizione vuole riflettere sul presente dell’informazione, ricordandone il passato. Secondo gli organizzatori la stagione più alta del nostro giornalismo è stata negli anni centrali del Novecento e “coincide, sovrapponendosi e intrecciandosi, con l’invenzione e la diffusione delle macchine da scrivere portatili Olivetti, e la Lettera 22 in particolare”. Dunque il legame con Ivrea e l’eporediese è fondamentale. Il periodo d’oro è continuato fino agli anni ’90, quando è stato introdotto il computer. Oggi il giornalismo della carta stampata vive una profonda crisi, a causa della concorrenza di internet. “Siamo sommersi da notizie – continuano gli organizzatori –, ‘ultima ora’, commenti, travolti da tweet, fotogallery, video, e sopraffatti da polemiche, scandali, consigli dell’esperto e, anche, fake news. Però – in questo flusso di storytelling – rischiamo di perdere il piacere di raccontare (e leggere) le storie, e soprattutto quelle ben scritte”. La mostra allora prova a rallentare i nostro tempo riportandoci a quello dei grandi del passato come Giovannino Guareschi, Dino Buzzati, Camilla Cederna, Indro Montanelli, Gianni Brera, Pier Paolo Pasolini, Enzo Biagi e Giorgio Bocca. Di queste grandi firme saranno esposti macchine per scrivere, taccuini, dattiloscritti, ritagli di giornale, riviste, vignette, disegni, caricature e fotografie. Lo scopo è “riscoprire il sale del giornalismo”.