“Italia incivile”, una critica ai mali della nostra democrazia

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“Con la presentazione di questo volume facciamo un atto di antifascismo e rispondiamo alle polemiche di Altoforte”. Esordisce così Pier Paolo Portinaro, docente di Storie delle dottrine politiche dell’Università di Torino ed autore di “Italia Incivile: élites e popolo”.

La presentazione è avvenuta questo pomeriggio, giovedì 9 maggio, nella Sala Oro del Lingotto in occasione del Salone del Libro. “Una critica ai mali della democrazia italiana e al revanscismo fascista”, spiega Pietro Polito, direttore del Centro Gobetti e della collana “Frammenti di Politica”, da cui proviene il testo. “Italia Incivile” parla di alcune peculiarità della storia del nostro paese. E lo fa attraverso il pensiero di alcuni grandi intellettuali del Novecento: da Norberto Bobbio a VIlfredo Pareto, passando per Gaetano Salvemini. “Portinaro ha il merito di parlare dei problemi che affliggono la classe politica italiana: dalla corruzione al deficit di civismo”, afferma Polito.

Un deficit che sarebbe presente nelle élites del nostro paese da molto tempo. “Già nel 1910 Salvemini con “Il ministro della malavita” denunciava la corruzione parlamentare presente al Sud”, afferma Portinaro. “É un problema che persiste, una questione dirompente. Gli eventi recenti di Milano ce lo ricordano”. Secondo lo studioso “élites corrotte producono diseducazione nei cittadini”. “Le classi dirigenti che si sono distinte nell’Ottocento elaboravano proposte di societa, talvolta complesse e differenti tra di loro”.  Proposte che non avrebbero avuto un buon esito. Portinaro parla di “tradimento”, di un “Paese a civiltà limitata”, come titolava Paolo Sylos Labini in un suo libro di qualche anno fa.

RICCARDO PIERONI