33. Sono questi i giorni che distanziano Massimiliano Allegri da Maurizio Sarri sulla panchina della Juventus. Era il 17 maggio quando la squadra campione d’Italia ufficializzava la decisione di Allegri e della società di non continuare il proprio sodalizio, durato 5 anni. Per lui parla il campo, in 271 partite, 191 vittorie. Il palmares si completa con 5 scudetti consecutivi, 4 coppe nazionali e 2 supercoppe.
Al suo posto, dopo innumerevoli voci di mercato, è stato scelto Maurizio Sarri. La decisione ha provocato non poche polemiche all’interno del tifo juventino, illuso dalla possibilità di vedere nomi più altisonanti e dal palmares più prestigioso. L’allenatore toscano, fresco vincitore dell’Europa League con il Chelsea, ritorna dopo solo un anno nel campionato italiano, dopo essere stato per 3 anni l’allenatore della squadra partenopea.
Proprio oggi 20 giugno, alle 11 è stata organizzata la conferenza di presentazione dinanzi alla stampa. L’allenatore toscano, il quarto dell’era Andrea Agnelli, dopo Del Neri, Conte e Allegri, è atterrato ieri alle 19 con un aereo privato a Caselle. Dopo essere stato accolto nel centro sportivo dal direttore sportivo Fabio Paratici e dal vice presidente Pavel Nedved, è arrivato per Sarri il momento di raccontare il suo nuovo progetto tecnico.
LA PRESENTAZIONE
Nella sala stampa gremita dedicata alla famiglia Agnelli, Sarri ha iniziato la sua conferenza parlando del salto da Londra a Torino. Sicuramente non è stata la scelta più rivoluzionaria della sua vita, soprattutto dopo 30 anni di carriera. Andato via da Londra per motivi personali, la Juventus ha rappresentato per lui il coronamento di una carriera lunghissima, convinto dalle parole di Paratici e dalla compattezza della società juventina. L’allenatore toscano ha sottolineato che la distanza tra Inghilterra e l’Italia rimane nel clima e nella mentalità: la voglia di dare spettacolo al tifoso presente allo stadio, ma soprattutto un razzismo registrato e condannato. Si passa al calcio italiano, quando si parla del movimento dei tecnici: Fonseca-Ancelotti-De Zerbi-Conte sono un gruppo di allenatori che potrebbero cambiare il modo di vedere il calcio italiano. Proprio la questione tecnico-tattica è stata una delle domande maggiormente rivolte a Sarri, con il modulo al centro dell’attenzione: il 4-3-3 non è un dogma, ma solamente la conseguenza del riconoscimento delle caratteristiche dei calciatori. “Atleti come Paulo Dybala e Cristiano Ronaldo, possono giocare in qualsiasi posizione del campo, e sono al centro del nostro progetto tecnico” ha dichiarato Sarri “ma tutti i giocatori talentuosi devono essere al centro della formazione”. I momenti salienti della presentazione sono sul tema Napoli: “Sono nato a Napoli, ero un tifoso napoletano, De Laurentis mi ha regalato un sogno per 3 anni e gliene sarò sempre grato”. Sul tema delle questioni razziali per Sarri, il pensiero non cambia: “non esistono giustificazioni per queste persone vili”. L’altro argomento da toccare sono stati gli obiettivi della prossima stagione: “bisogna mantenere le nostre responsabilità nel campionato italiano, guardando all’Europa come un obiettivo da conquistare ferocemente. Ed infine sull’ipotetico incontro con Cristiano Ronaldo: “E’ il miglior calciatore al mondo e vorrei aiutarlo a battere altri record, magari facendogli vincere la classifica marcatori con più gol rispetto a quelli di Gonzalo Higuain al Napoli”.
Una presentazione da più di un’ora in cui, più che convincere i tifosi della Juventus, Maurizio Sarri ha cercato di stemperare gli animi roventi che hanno accompagnato l’inizio della sua avventura alla Juventus.