“Reagire e accettare la sfida”, Greta Angelini sorride, il suo è il volto della determinazione, di chi ha affrontato e vinto una battaglia personale. Nel giorno del Super-G a Bardonecchia l’atleta azzurra, in gara alle Universiadi per lo sci alpino, ci ha raccontato la sua storia. Un grave infortunio l’ha tenuta lontana dalle piste per diversi mesi. Ci è ritornata grazie a tanta riabilitazione fisica ma anche a un percorso di supporto psicologico che la sta aiutando tutt’ora. Da studentessa di economia e management ha anche lanciato un progetto imprenditoriale, una linea di scaldacollo per atleti. Sciatrice o imprenditrice? “Entrambe”.
Come stanno andando le tue Universiadi qui a Torino?
L’ambiente è bellissimo e poter condividere questa esperienza con la mia squadra è divertimento puro. Le gare però non stanno andando come speravo, ieri alla combinata sono uscita nello slalom, oggi al Super-G ero fuori praticamente da subito. Sono un po’ dispiaciuta dei risultati ottenuti finora ma gli appuntamenti sono ancora tanti.

Tre anni fa hai subito un grave infortunio durante una gara di Coppa Europa. Le fratture a entrambe le gambe, i vari interventi chirurgici. Che cosa hai pensato in quel momento?
Non è stato facile. Nel momento dell’incidente, così nell’immediato, avevo il morale abbastanza alto, sono riuscita a reagire positivamente e a prenderla come una sfida. Poi le difficoltà, fisiche e mentali, si sono accumulate. Ho dovuto affrontare tre interventi chirurgici, tra chiodi e viti ho avuto problemi per due anni. Con tanta riabilitazione ho ripreso piano piano, sicuramente è stato un evento che mi ha segnata.
Chi ti è stato più vicino in quei momenti?
Prima di tutto i miei genitori, sono qui anche oggi e mi supportano sempre. Oltre a loro anche i miei amici, i miei allenatori e tutta la squadra. Non mi sono mai sentita sola.
Come sei riuscita a superare mentalmente questo infortunio?
Ci sto ancora lavorando. E’ stata dura riprendere, ora sono seguita da una mental coach e sto cercando di riacquisire fiducia. Ho potuto conoscere questa figura tramite la mia rete di amicizie, ci sentiamo online, su zoom, mi aiuta molto dal punto di vista mentale. Mi sforzo di allontanare i pensieri negativi, con lei sto imparando come rimanere concentrata e calma prima e durante le gare.
C’è un messaggio che vuoi mandare ai ragazzi e alle ragazze che purtroppo incappano in gravi infortuni?
Che gli infortuni purtroppo fanno parte del gioco, però bisogna riuscire a reagire e a prenderli come delle sfide da affrontare. Fa tutto parte dell’esperienza e della crescita.

Nel periodo dell’infortunio hai avviato una piccola attività artigianale, producendo una linea di scaldacollo per sciatori, Angels Neckies. Com’è nata quest’idea?
È nata un po’ per caso, avevo visto delle ragazze che li facevano e guardando un tutorial su YouTube ho capito che era facile. Avevo a casa una macchina da cucire, quindi ho provato e sono venuti bene. Le mie amiche mi hanno incoraggiato a venderli. Mi ha aiutato molto perché un po’ tenevo la testa impegnata e un po’ li vendevo agli atleti, quindi rimanevo sempre nell’ambiente dello sci, alcune poi venivano a casa a trovarmi. Adesso continuo ma ho un po’ meno tempo.
C’è stata anche una collaborazione con Federica Brignone.
Sì, le ho regalato uno scaldacollo e lei l’ha portato in una gara di Coppa del mondo mostrandolo in televisione. È stato molto bello.
Sei studentessa in Economia e management ad Aosta, una scelta meno tradizionale e sicuramente più lontana dal mondo dello sport. Vorresti diventare un’imprenditrice o una sciatrice professionista?
Mi piacerebbe essere entrambe le cose. Voglio portare avanti tutt’e due le strade. A me è sempre piaciuto studiare e mi sono imposta che se avessi voluto continuare a sciare avrei anche dovuto continuare a studiare. Economia non c’entra molto con lo sport però portare avanti entrambi è una soddisfazione. Non è facile coniugare sport e studio, d’inverno mi concentro di più sullo sci, mentre in estate e primavera mi dedico completamente allo studio e cerco così di rimanere sempre al passo.
Che obiettivi vorresti raggiungere nel tuo futuro?
Prima di tutto vorrei tornare ad avere più fiducia, un po’ come vi dicevo prima. Voglio anche continuare ad allenarmi al massimo, con lo Sci Club stiamo facendo un bel lavoro e nelle prossime gare voglio tirare fuori tutto quello che ho, dimostrando l’impegno che metto in questo sport.