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Incontro Rettore-occupanti, entro il 12 assemblea per le mozioni

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Entro mercoledì 12 ci sarà un’assemblea in cui gli studenti e le studentesse potranno presentare le proprie mozioni, che poi verranno votate il prima possibile in Senato accademico – da capire la data visto che il prossimo è fissato per metà luglio ma il Rettore ha assicurato che il tutto avverrà in tempi stretti – e in Cda. Questo è l’accordo che è emerso dall’incontro tanto atteso tra il Rettore di Unito Stefano Geuna e una delegazione di occupanti di Palazzo Nuovo, insieme ai rappresentanti eletti del corpo studentesco.

Chi sta occupando – che lamenta di aver aspettato per venti giorni un incontro di dialogo – avrà quindi la possibilità di presentare una richiesta agli organi ufficiali dell’ateneo e fa sapere che questa è già pronta ed è, secondo loro, fondata su “solide basi giuridiche”. Dall’altra parte senatori e senatrici e membri del Cda avranno così la facoltà di leggere queste proposte e prepararsi per il voto che indirizzerà la linea dell’ateneo sulle questioni sollevate da coloro che stanno portando avanti il blocco.

A Palazzo Nuovo nel frattempo sono rientrati alcuni lavoratori, ma il Rettore chiude alla sola riapertura delle biblioteche: “Riguardo alla riapertura, non si riaprono le biblioteche. O si riapre il palazzo e ci si mette in condizione di farlo, oppure il palazzo è occupato e non si può fare”. Rientra però il problema degli esami, come confermato dal professor Mengozzi, direttore della Scuola di scienze umanistiche. Tutti gli appelli sono stati fissati e sono già cominciati grazie allo sfruttamento delle sedi vicine a Palazzo Nuovo, con gli studenti e le studentesse che, assicura il professore, sono già stati avvisati di tutti i cambiamenti. Rispetto alla situazione dei lavoratori e delle lavoratrici, l’Università dice invece di essersi impegnata a non far perdere ore di lavoro al personale cooperativistico – come quello che opera nelle biblioteche – che è stato ricollocato in altre sedi. “Così come il personale che invece opera all’interno che è stato spostato in altre sedi o opera in lavoro agile” spiega Andrea Silvestri, direttore generale dell’ateneo.

La possibilità di uno sgombero dell’occupazione non c’è ancora all’orizzonte, ma il Rettore auspica che si possa gradualmente ritornare alla normalità, e spera che “questo non sia dipendente dalla decisione di un organo che avverrà a settimane probabilmente, anche perché quello sarebbe un ricatto”.