Concentrarsi da subito su come sfruttare l’intelligenza artificiale per il bene della comunità. Questo il focus dell’incontro “AI, I love you, but do you love me?”, che si è tenuto nella mattinata di venerdì 14 febbraio presso l’auditorium del Consorzio per il Sistema Informativo del Piemonte (Csi). L’evento si inserisce nelle celebrazioni per i dieci anni di Pa Social, la prima associazione italiana che si occupa di comunicazione e informazione digitale, che per tutto il 2025 girerà l’Italia con appuntamenti dedicati all’innovazione digitale della pubblica amministrazione.
Quali sono le innovazioni messe in campo
Scopo del Csi è sviluppare programmi, sfruttando anche l’IA, che facilitino i lavori interni alla pubblica amministrazione. In questo contesto si inseriscono Cosmo, una scrivania virtuale che permette di sveltire i processi di modulistica, e l’Urban digital twin, un programma che sfrutta l’IA per costruire repliche digitali dinamiche delle città, che riflettano i cambiamenti dell’ambiente urbano e consentano varie operazioni di pianificazione territoriale.
Ma non è tutto: altro obbiettivo fondamentale del Consorzio è semplificare l’accesso ai servizi della pubblica amministrazione da parte dei cittadini. Per questo ambizioso fine è stata creata Camilla, un’assistente virtuale nata come chat bot durante l’emergenza Covid per digitalizzare quelle funzioni che gli uffici fisici non potevano più assolvere, e cresciuta esponenzialmente con l’avvento dell’IA generativa. Oggi Camilla è in grado di fornire un ampio numero di soluzioni in contesti diversi: se integrata come assistente virtuale in un sito non solo è in grado di aiutarci a trovare ciò che cerchiamo, ma anche di svolgere funzioni complesse, come la compilazione di un modulo per il cambio di residenza.
Se installata come totem fisico, invece, “i suoi possibili utilizzi sono tantissimi – spiega Anna Cavallo, direttrice della sezione Trasformazione digitale del Csi – può essere installata nei comuni per dare informazioni tecniche, negli ospedali per aiutare i pazienti ad orientarsi, o persino nei musei, per migliorare l’esperienza di visita”.
Una tavola rotonda su etica e intelligenza artificiale
Tanti gli ospiti presenti all’evento, che si sono poi confrontati in un panel sull’utilizzo etico di questi strumenti. Tra essi, anche l’assessore alla Sicurezza, Sistemi informativi e Cybersecurity della Città di Torino Marco Porcedda, che ha dichiarato: “Mai come oggi l’innovazione tecnologica offre strumenti avanzati che trasformano il nostro modo di vivere, lavorare e interagire. La sfida, però, è integrare queste tecnologie in processi strutturati con un approccio lungimirante e coordinato, mettendo al centro le persone affinché l’innovazione resti un mezzo al servizio della collettività”.
“L’intelligenza artificiale non crea nulla, ma ottimizza ciò che già c’è – ha ricordato Don Luca Peyron, Professore apostolato digitale all’Università cattolica – si tratta di essere consapevoli su ciò che essa va a sostituire”.
