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In Regione leggi popolari su ludopatia e voto di genere

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Due proposte di legge di iniziativa popolare, una sulla ludopatia e l’altra sulla doppia preferenza di genere per la nuova legge elettorale regionale, non avevano ancora ricevuto un parere dal Consiglio regionale, nonostante la scadenza dei termini. Ma dopo una mattinata di presidio davanti a Palazzo Lascaris, il presidente Allasia ha stabilito un calendario per l’esame delle due proposte.

È questo il risultato di una mattinata di confronto politico davanti a Palazzo Lascaris. I termini per rispondere alle 8.500 firme raccolte per le due leggi raccolte erano fissati ai primi di aprile. Un ritardo ritenuto imbarazzante dalle associazioni promotrici, Libera Piemonte e Torino città per le donne, e che oggi hanno deciso di presidiare l’entrata di via Alfieri per avere delle risposte.

“Il Piemonte – dice Antonella Parigi, la presidente di Torino città per le donne – sta disattendendo una legge statale del 2016 che prevede l’inserimento all’interno della legge elettorale la possibilità per i cittadini di esprimere una doppia preferenza rispettando la diversità di genere. Siamo l’unica regione a statuto ordinario a non aver ancora rispettato questo dettame. A oggi, in Consiglio regionale, ci sono solo 9 donne su 51”.

L’Italia è al 63° posto della classifica che misura l’indice della distanza di uno Stato alla parità di genere. Vicina a Paesi come Bangladesh e Uganda. La Germania è al decimo posto, mentre al primo c’è l’Islanda. “C’è bisogno di un serio impegno istituzionale – continua Parigi – noi vogliamo arrivare alle elezioni del 2024 con una legge che dia spazio alle donne, come previsto dalla legge italiana”.

Iniziativa popolare sulla ludopatia

La referente di Libera Piemonte Maria José Fava ha preso in esame la questione della ludopatia. “In merito all’iniziativa popolare contro il gioco d’azzardo – ricorda – si sono espressi a favore 21 consigli comunali della regione, compresa la Città di Torino. L’attuale legge, in vigore da un anno, sta aumentando in maniera spropositata la presenza di slot machine nel nostro territorio, con un conseguente aumento delle persone ludopatiche”.

I dati del Consiglio nazionale di ricerca fotografano una situazione allarmante. Con la nuova legge del 2021, rispetto al 2020, gli apparecchi automatici di gioco sono aumentanti del 10% e i locali in Piemonte che hanno ricevuto il permesso di gioco d’azzardo sono passati da 1200 a 2200, un aumento del 70% solo in un anno. Numeri molto lontani dalle altre regioni italiane che hanno visto aumenti del 5-6%.

“Non possiamo pensare solo al profitto – continua Fava – ma alla salute delle persone. La ludopatia è una malattia che colpisce intere famiglie e i percorsi riabilitativi sono molto difficili. La politica non può continuare a rimanere sorda davanti a queste problematiche”

Presenti al presidio anche alcuni esponenti del gruppo del partito democratico in Regione. “Abbiamo inviato una e-mail al presidente Allasia – dice il consigliere PD, Davide Sarno –. Gli abbiamo ricordato le scadenze delle due iniziative popolari, chiedendo che fosse calendarizzata la discussione all’interno dell’ordine del giorno”.

Il presidio di questa mattina, alla fine, non è rimasto inascoltato: le rappresentanti delle due proposte sono state convocate dal presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia che ha garantito che i due percorsi legislativi nella capigruppo che si terrà domani, per calendarizzare la discussione nelle commissioni competenti e poi in aula.

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