Dimezza ma resta consistente il numero delle imprese che chiudono in provincia di Torino: 848 nel 2017 rispetto alle 222.459 attive, ben la metà di quelle che chiusero nel 2017, ossia 1.712. I servizi alle imprese, nel frattempo, hanno scalzato il commercio in cui crescono soprattutto turismo, sport e benessere. E per le imprese, il 95% delle quali composte da meno di 9 dipendenti, crescono quelle straniere e femminili mentre crollano le giovanili e l’artigianato.
Il panorama imprenditoriale in provincia di Torino sta cambiando: lo dicono i dati presentati dalla Camera di commercio di Torino sulla nati-mortalità imprenditoriale nel 2017. “I segnali della crisi si stanno riducendo – spiega Vincenzo Ilotte, presidente della Camera di Commercio di Torino – Il saldo tra le imprese nate e quelle morte mostra come ci sia un miglioramento dello 0,11%. Positivi anche il tasso di sopravvivenza a un anno, che ha raggiunto l’88%, e a tre anni che è salito al 68%, soprattutto per il settore dell’agricoltura e del trasporto”.
Minimo delle iscrizioni ma anche delle cessazioni
I dati della Camera di Commercio parlano chiaro: i dati del 2017 per iscrizioni e cessazioni sono al minimo rispetto agli ultimi 10 anni. Nonostante il calo, però, le iscrizioni di 13.753 imprese nel 2017 hanno superato le cancellazioni che si sono fermate a quota 13.518. “Si è fermata l’emorragia delle imprese rispetto agli ultimi 20 anni -, spiega Barbara Barazza, responsabile del Settore Studi, Statistica e Orientamento al lavoro e alle professioni della Camera di Commercio – Va detto, però, che mentre perdiamo sedi aumentano le unità locali, precisamente 841, rispetto al 2016, tra stabilimenti, indotti e altre tipologie“.
I servizi alle imprese scalzano il commercio
Dall’indagine emerge che il settore dei servizi di supporto alle azienda, ossia noleggi, call center, comunicazione e attività finanziarie, abbia superato quello del commercio (qui i dati quinquennali del settore in provincia di Torino). Crescono, invece, le imprese riguardanti servizi orientati alle persone con un 2,2%, che comprendono istituti di bellezza, negozi per tatuaggi, centri sportivi, strutture residenziali per anziani e disabili che sono quasi raddoppiate. Tra i servizi alla persona, che contano complessivamente 15,477 imprese, ci sono anche pompe funebri e toelettature di cani. Segue il turismo, +1%, con una crescita del 2% per gli alberghi, +6,2% per strutture di ospitalità alternativa, come b&b, ostelli e rifugi e +3% per ristoranti. Il commercio, invece, perde lo 0,8%, rappresentando il 25% delle imprese totali. Peggiora anche il trend per il settore delle costruzioni (-1,8%) l’industria (-1,5%) e agricoltura (-1,4%). Stabile, invece, l’andamento delle unità immobiliari.
Bene le imprese femminili, benissimo le straniere
Fondamentale per l’imprenditoria torinese, si confermano le imprese straniere. Sono l’11,3% delle totali, con una crescita del 3,8% rispetto al 2016 e un tasso di sviluppo che supera il livello regionale e nazionale, stabile al +3,4%. Buono ma non ottimo, invece, l’andamento delle imprese femminili: sono 49.153 registrate, il 22% del totale con una crescita dello 0,31%. Operano soprattutto nel commercio, nei servizi alle imprese e alle persone, nel turismo. La metà delle imprenditrici torinesi è “over 50”, il 5% ha meno di 30 anni.
Diminuiscono i giovani imprenditori e l’artigianato
Il calo del commercio si rispecchia nella perdita delle imprese artigiane (-1%): sono circa 61mila, più dell’80% di queste sono a individuali. Scendono anche i numeri delle imprese giovanili: sono 615 in meno rispetto al 2016, per un totale di 21.672.
Più supporto agli imprenditori
Accanto ai dati, però, l’impegno della Camera di commercio è indirizzato a supportare gli imprenditori. Lo assicura Ilotte: “Offriamo orientamento, consulenze gratuite e seminari per le competenze digitali. Inoltre, stiamo offrendo delle opportunità con l’alternanza scuola-lavoro per creare impresa. Oltre questo – conclude – stiamo attivando una serie di servizi gratuiti per aiutare i nuovi imprenditori”.