“Quante paci conosciamo? Sono molte le guerre in corso, è legittimo immaginare tante paci”. Queste le parole di Gustavo Zagrebelsky, giurista italiano, nel presentare l’edizione 2025 di Biennale Democrazia e spiegare il tema di questa edizione: Guerra e Paci. La manifestazione culturale verrà inaugurata il 26 marzo, si svolgerà in città fino al 30 marzo e accoglierà oltre 100 incontri, eventi e spettacoli, con più di 220 ospiti italiani e internazionali.
“Non esiste un solo tipo di pace, ce ne sono tante. Penso per esempio alla pax romana, alla pace religiosa, e altri paci ancora – continua Zagrebelsky – Ma sarebbe sufficiente realizzare la pace degli esseri umani, quali siamo, che stabiliscono relazioni amichevoli e di rispetto gli uni con gli altri”. L’obiettivo della manifestazione è quello di riflettere insieme alla cittadinanza sulle “paci possibili” e le diverse sfumature che un concetto apparentemente uniforme come quello di pace può assumere. L’accento è posto in particolar modo sul rapporto tra conflitto e democrazia in uno scenario di crescente tensione globale, con la persistente minaccia di scontri interni alle società democratiche. La foto di copertina della manifestazione scattata da Alessio Mamo, fotografo pluripremiato al World Press Photo nel 2018 e nel 2020 per i suoi reportage dalle zone di conflitto, rappresenta l’interno di una casa irachena dopo l’incursione di una squadriglia armata dell’Isis sospesa in una pace apparente.
“Questo evento culturale è parte integrante della città” spiega Zagrebelsky che è il fondatore e uno dei principali promotori di Biennale Democrazia dal 2004, anno in cui la manifestazione è nata. “Pensiamo nel nostro piccolo di essere degli educatori – aggiunge il giurista – Siamo una goccia nell’oceano ma l’oceano è fatto di tante gocce”. È con un’attenzione particolare infatti che Biennale Democrazia si rivolge alle nuove generazioni grazie anche a Democrazia Futura. Si tratta di una sezione più recente di Biennale Democrazia che da due anni è dedicata proprio ai giovani, studenti e studentesse delle scuole secondarie di secondo grado e universitari.

La casa di Biennale Democrazia ritorna al Museo del Risorgimento ma i numerosi eventi della manifestazione si svolgeranno in altrettanti spazi culturali della città dal Circolo dei lettori di Torino all’Accademia delle Scienze di Torino.
Il sindaco di Torino Stefano Lo Russo ha ribadito l’importanza della pluralità di opinioni facendo riferimento alla libertà di espressione all’interno di una società democratica in riferimento alla Costituzione italiana. “È un valore in sé consentire a tutti di esprimere la propria opinione anche quando questa diverge della posizione valoriale personale” afferma Lo Russo. Espressione della città, Biennale Democrazia è la base della candidatura di Torino come capitale europea della Cultura 2033, proposta proprio dal sindaco di Torino.
Tra gli eventi speciali verrà dato spazio al podcast con diretta di Tintoria Podcast che sarà realizzata sabato 29 marzo alle 21.30 con i conduttori Stefano Rapone e Daniele Tinti alle Ogr Torino in Sala Fucine. I biglietti saranno acquistabili a partire da venerdì 14 marzo.
Al Circolo dei lettori di Torino il 30 marzo, ultimo giorno della manifestazione, avverrà il passaggio di testimone tra Biennale Democrazia e Salone internazionale del libro, altro importante appuntamento culturale che vede come protagonista la città di Torino. A sancire il passaggio sarà l’evento “Ti bacio ancora, ancora e ancora. Il tempo perduto di Natalia e Leone Ginzburg” in cui Annalena Benini, direttrice editoriale del Salone del libro, proporrà una lectio su Natalia e Leone Ginzburg.