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Il Torino festeggia la riapertura del Filadelfia: tempio granata

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I tifosi del Torino non vedono il mondo in bianco e nero, ma lo pretendono a colori, soprattutto quando è granata, come il sangue, il vino e la passione.

In 10mila, dalle 8 di mattina hanno riempito via Filadelfia, colorandola di granata anche sui balconi delle case, per festeggiare il ritorno a casa del Toro, il ritorno allo stadio Filadelfia, perché “chi non è stato a vedere gli allenamenti qui dentro, difficilmente può capire il valore che ha questo luogo”.

Alle 9:30 è iniziato l’ingresso libero per il primo gruppo di tifosi poco fuori dall’impianto, poi alle 10 l’inaugurazione ufficiale con il taglio del nastro, accompagnato da “Ancora Toro”, l’inno ufficiale composto da Valerio Liboni.

I tifosi più grandi erano in lacrime, i più piccoli, invece, sorridevano consapevoli di vivere la storia della loro squadra, tutti uniti da un unico cuore granata prima di entrare nello stadio. Un rapido giro tra la tribuna e le gradinate e poi di nuovo fuori a rimettersi in fila, mentre al “Fila” è proseguita la festa con altre canzoni storiche, come “A Torino c’è”, “Cuore Toro” e “Grande Torino”, cantate dentro e fuori lo stadio, a ricordare che essere granata è una filosofia di vita.

E tra maglie, sciarpe e braccialetti celebrativi, la fila sotto il sole, i cori pro-Toro e anti-Juve, l’acqua e le focacce distribuite nell’impaziente attesa di entrare, l’atmosfera era davvero di festa, anche se non sono mancate le proteste per l’organizzazione e per il tempo limitato concesso ai tifosi per assaporare l’aria di casa. La passione è anche questa e porta i tifosi a partire da diverse zone d’Italia, dalla Toscana, ma anche dalla Puglia fino anche alla Sicilia e fare centinaia e migliaia di chilometri, magari sacrificando parte dei risparmi e diverse ore di sonno. Ma essere parte di un giorno storico, il giorno in cui il Toro torna a casa e poter dire “25 maggio 2017: io c’ero” per loro non ha prezzo.

ARMANDO TORRO

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