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Il Teatro Stabile ha 70 anni: conferme, novità e grandi nomi

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Un titolo per ogni anno della Fondazione del Teatro Stabile di Torino. Con il 70esimo anniversario alle porte, la stagione teatrale 2024/2025 guarda alla contemporaneità con spettacoli eterogenei, contaminati e dalle molteplici identità. Una complessità sintetizzata nel claim “Atto unico”: ci saranno 24 produzioni e coproduzioni con 12 debutti in prima nazionale, 46 ospitalità e 15 spettacoli per Torinodanza Festival che arricchiranno la proposta internazionale. A chiudere il cerchio, ben 458 repliche per quasi 200 mila biglietti in vendita disponibili.

Valerio Binasco è confermato alla direzione artistica fino a dicembre 2027. Una scelta che dà continuità, ma al suo fianco sono previste un po’ di novità. A partire dal nuovo direttore della Scuola per attori e regista residente, Leonardo Lidi. Ex allievo, neo vincitore del Premio Flaiano con Zio Vanja, presenterà La gatta sul tetto che scotta di Tennessee Williams, Il giardino dei ciliegi di Cechov e Come nei giorni migliori di Diego Pleuteri.

Un po’ di programma

L’inaugurazione tocca a Cose che so essere vere di Andrew Bovell, con la regia del direttore artistico dello Stabile Valerio Binasco: dal 7 al 27 ottobre sarà al Teatro Carignano. In programma c’è poi l’opera pirandelliana Sei personaggi in cerca d’autore dall’11 al 23 febbraio.

Altra produzione è quella di Kriszta Székely, Il costruttore di Solness di Ibsen, sempre al Carignano dal 20 maggio all’8 giugno. Lei che sarò affiancata, tra gli altri, dagli artisti associati Liv Ferracchiati e Silvia Gribaudi. Inoltre, al Gobetti dal 7 al 19 gennaio, la giovane Marta Cortellazzo Wiel traspone un testo di Suzie Miller sulla violenza di genere con il titolo Prima facie. Antonio Latella porterà in scena La locandiera di Carlo Goldoni con Sonia Bergamasco al Teatro Carignano dal 3 al 15 dicembre.

I grandi nomi poi non mancano. Come Stefano Massini, accompagnato dalle sonorità di Andrea Boggio per uno svisceramento del Mein Kampf di Adolf Hitler nei tempi odierni (Teatro Carignano, dal 24 al 30 marzo). Per il 30esimo anniversario di Novecento, il suo ideatore Alessandro Baricco lo riporta sul palco del Gobetti dall’11 al 13 ottobre, con la regia di Gabriele Vacis.

E ancora: torna Toni Servillo con Tre modi per non morire al Carignano dal 5 al 10 novembre; non mancheranno Alessandro Haber ne La coscienza di Zeno (Carignano, dal 7 al 19 gennaio), Lino Guanciale e Francesco Montanari con L’uomo più crudele del mondo (Fonderie Limone, dall’11 al 16 febbraio) e Alessandro Gassman con i Racconti disumani che rievocano i capolavori di Franz Kafka a 100 anni dalla sua morte (al Gobetti dal 4 al 9 febbraio).

Il programma completo è sul sito del Teatro Stabile di Torino.

Voci e numeri

“Sono contento di quello che lo Stabile si stia sviluppando sia per l’attività sia per i risultati che sta ottenendo. Da quando si è insediata, l’amministrazione ha fatto una scelta chiara di puntare sulla cultura con impiego dei fondi Pnrr”, ha sottolineato il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, secondo cui “la città può diventare un punto di riferimento per la produzione culturale”.

Per la nuova stagione si riconferma il sostegno di Fondazione Compagnia San Paolo e Fondazione Crt. In nome dell’accessibilità, quest’ultima ripropone mille abbonamenti gratuiti a cittadini con basso reddito nella campagna “Un posto per tutti”. Ora il sito web è più maneggevole, ci sono strumenti tattili a favore di persone disabili e il vincitore della gara d’appalto per la biglietteria ha optato per l’abbassamento dei costi di commissione (perciò, chi acquisterà i biglietti online, spenderà meno).

Sul piano della sostenibilità ambientale, ogni teatro si è dotato di pannelli fotovoltaici che producono 40 megawattora. Obiettivo: auto-generare il 25% del fabbisogno energetico. I fondi sono quelli del Next Generation Eu per la sostenibilità degli eventi e ammontano a 1,5 milioni di euro. Sul piano economico, i ricavi del 2023 vedono un 50,73% di contributi pubblici e Ue e il 16,27% da privati e sponsorizzazioni. Il restante 33% arriva da vendite e prestazioni. L’anno scorso sono state organizzate 143 recite in tournée e alla fine si sono contati 235.869 spettatori complessivi. Per il presidente del cda del Teatro Stabile, Alessandro Bianchi, “Atto unico è un titolo al singolare che parla di pluralità, di dialogo, di ascolto e contaminazione tra arti e linguaggi, di confronto tra esperienze e generazioni diverse: l’unica condizione possibile per l’arte”.