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Il Salone e i suoi libri: la parola ai lettori

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C’è chi esce da Lingotto Fiere con le buste cariche di volumi e chi a mani vuote. Chi al Salone Internazionale del Libro è venuto quest’anno per la prima volta e chi come Pier Franco Dagasso, non è mancato neanche a un’edizione. “Forse ne ho saltata una, un po’ di anni fa” racconta sorridendo. Il primo ingresso alla fiera a 16 anni “quando ancora la organizzavano a Torino Esposizioni. E’ sempre bello tornare”. Stringe in mano una busta con i quattro libri che ha comprato, “il quinto mi è stato regalato”, dice, strizzando l’occhio alla compagna.

Ai cancelli d’ingresso la fila è lunga. Tra la folla spunta qualche ombrello ogni tanto, per riparasi dal sole o dalla pioggia. Anche per questa 31esima edizione sono stati tantissimi i visitatori. In tutto 144.386. Superato anche il record dello scorso anno. Tra i titoli andati a ruba ci sono Divorare il cielo di Paolo Giordano, Mio caro serial killer di Alicia Giménez-Bartlett, il Fabrizio De André raccontato da Dori Ghezzi in Io, lui, noi e a sorpresa anche Il tatuatore di Alison Belsham.

“Ho comprato i libri rari, le prime edizioni” racconta Nadia, 27 anni, lettrice sfegatata di Stephen King. “L’anno scorso sono venuta qui solo per il raduno con gli altri fan”. In mano ha anche libri di Giorgio Faletti e Wilbur Smith. “Ho speso più di cento euro”. Anche Cecilia aveva a disposizione un budget consistente, di 120 euro. Ex insegnante di lettere alla scuola media, è venuta da Firenze. “Da quando sono in pensione mi fermo qui almeno quattro giorni. Ho comprato dieci libri ma sono venuta soprattutto per gli incontri”. Ad alcuni non è riuscita a partecipare: “C’è davvero troppa gente”. Tra gli intervistati, ognuno ha speso in media circa 25 euro. Ma non tutti hanno raggiunto queste cifre. “Non sono riuscita a comprare nulla, sono disoccupata da due anni”, racconta Daniela. “Se avessi potuto, avrei preso un libro di Mauro Corona, lo adoro”.

Per cinque giorni gli accaniti lettori si sono aggirati tra centinaia di stand. I più organizzati hanno in mano la piantina con l’elenco di tutte le case editrici, divise per padiglioni e settori. Altri camminano con il naso all’insù, un po’ spaesati tra la folla. Ma al Salone non ci sono solo appassionati di romanzi o gialli. Alessio e Giulio ad esempio, studiano cinema. “Abbiamo comprato solo dvd. Film classici”. Matilde invece si è lasciata affascinare dai libri al buio. Si comprano già impacchettati, senza sapere né titolo né autore. Solo tre aggettivi scritti con il pennarello sulla carta regalo che descrivono il libro. Lei ne ha scelto uno “Enigmatico, piacevole e misterioso”. Capelli rossi e occhi azzurri, questa è stata la sua prima volta al Salone. E’ venuta insieme al fidanzato. Per lui niente libri al buio: “Amo avere tutto sotto controllo”, scherza. Ma con il programma del Salone non ci è riuscito: “C’è davvero troppa roba e spesso non si capisce bene di cosa parleranno gli incontri, sembrano anche loro un po’ incontri al buio”.

La mattina al Salone ci sono soprattutto scolaresche. Elementari, medie e licei. Come i ragazzi del linguistico Augusto Monti di Asti. Sono partiti oggi, 14 maggio, in pullman alle 8 del mattino e rimarranno tra gli stand per tutto il pomeriggio. Francesca, 16 anni, è l’unica delle ragazze ad aver già comprato un libro. Ha scelto La ragazza del treno di Paula Hawkins. Le altre aspettano di trovare i loro romanzi preferiti.

Non ci sono solo giovani, ma anche giovanissimi. Come Aurora, 10 anni. Cammina tra gli stand dando la mano alla mamma e al fratellino. E’ lei la divoratrice di libri in famiglia. Il suo preferito è Harry Potter. E’ la quarta edizione che viene al Salone e l’anno prossimo spera di poter tornare.

LUCREZIA CLEMENTE