Negli spazi della Biblioteca Civica “Italo Calvino” è stato presentato il 20 marzo il Piano di sviluppo per l’infanzia e l’adolescenza per i quartieri Aurora e Porta Palazzo. Il progetto, sviluppato da un “coordinamento informale” tra soggetti molto diversi, si inquadra all’interno del programma nazionale “Qui, un quartiere per crescere” e che coinvolge altre realtà in tutta Italia, come Ostia Ponente a Roma, Pianura a Napoli e Zen a Palermo. Mira a permettere a ogni bambino, a prescindere dal contesto socioeconomico, di “crescere libero ed esprimere pienamente il proprio potenziale”. L’iniziativa è stata promossa da Save the Children in collaborazione con la città di Torino e altre realtà del territorio, in particolare la Fondazione di comunità di Porta Palazzo, la Fondazione Lavazza e l’Aurora Lab del Politecnico di Torino.
Il Piano si sviluppa in nove anni, accompagnati da un costante monitoraggio e raccolta dati che ogni tre anni permetteranno anche l’eventuale ridefinizione degli obiettivi in base ai cambiamenti osservati. L’obiettivo è contrastare la povertà educativa e formativa, l’abbandono scolastico, con particolare attenzione a bambini e famiglie con background migratorio. Particolarmente presenti nei quartieri coinvolti dal progetto, che risultano, in un Paese soggetto a invecchiamento e inverno demografico (costantemente rimarcati durante la conferenza), anche i quartieri più giovani di Torino. Il 16,3 percento dei residenti ha meno di 19 anni e il 47 percento degli studenti delle scuole primarie è di origine straniera. Il 16,7 percento dei giovani tra 15 e i 29 anni fa parte della categoria dei neet, ovvero non sono coinvolti in nessun percorso formativo, scolastico o professionalizzante e in nessuna attività lavorativa.
Il Piano di sviluppo prevede nelle scuole attività di mediazione socio-culturale, attività extracurriculari, corsi di italiano L2 per bambini e genitori con background migratorio, oltre a percorsi di formazione per i genitori. Sono previsti servizi di supporto per la salute mentale dei giovani, percorsi dedicati alla salute sessuale e all’utilizzo delle tecnologie digitali, il potenziamento dello sportello sociale e legale “Per Mano in Piazza” con l’obiettivo di potenziare l’emersione di casi di violenza domestica e assistita, percorsi di formazione e sensibilizzazione su abuso e maltrattamento infantile. Verrà aperto un Emporio solidale per contrastare la povertà educativa, attivati percorsi formativi sulle competenze professionali per i giovani. Previsti anche percorsi per donne con figli in condizione di fragilità socio-economica di sviluppo di competenze green per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado e dei centri di formazione professionale, oltre a interventi di riqualificazione delle aree verdi.
La chiave del progetto è l’idea di network tra realtà che fino a non molto tempo fa non dialogavano. Come ricorda Cecilia Guiglia, presidente della Fondazione comunità di Porta Palazzo, la pandemia di Covid-19 ha messo in contatto Save the children con le realtà del territorio e ha portato a sviluppare modalità inedite di contatto e assistenza alle famiglie. La volontà di non perdere questa collaborazione ha portato alla raccolta dei dati necessari e al Piano di sviluppo presentato oggi.
“Siamo particolarmente contenti di essere qui per presentare un progetto ambizioso che pone al centro il benessere delle bambine, dei bambini e delle e degli adolescenti di Torino. La collaborazione tra la Città, Save The Children e tutte le realtà locali è fondamentale per il successo di questo progetto. Insieme stiamo lavorando per trasformare Porta Palazzo Aurora in un ‘Quartiere per crescere'”, ha dichiarato la vicesindaca Michela Favaro.