Il Partito democratico torna a dar battaglia alla giunta regionale del Piemonte guidata dal presidente Alberto Cirio per lo scarso impegno in campo sanitario. Secondo i dati delle Asl piemontesi, infatti, c’è stato un drastico calo di medici assunti a tempo indeterminato a partire dall’inizio del primo mandato di Cirio nel 2019 fino a oggi. Il fenomeno denoterebbe, secondo quanto denunciato dai consiglieri e le consigliere del Pd, condizioni di lavoro difficili e scarsa attrattività verso la professione.
Tra le varie professioni sanitarie è infatti quella del medico che in particolare lascia il vuoto più grande nelle Asl piemontesi. Sono 711 i nuovi assunti a tempo indeterminato del 2024 a fronte dei 909 che hanno lasciato il posto a vario titolo: il saldo è di 198 medici in meno rispetto all’anno precedente. Infermieri e operatori socio-sanitari (oss) sono in leggero aumento, ma il saldo complessivo del personale sanitario resta negativo, così come lo è stato in tutti gli anni della giunta di Cirio, a eccezione del 2019.
Il tema sanitario è molto caro al Pd, che l’ha portato avanti tanto in campagna elettorale, quanto ora all’opposizione (vedasi il contro-piano sanità). “Sarebbe importante che la Regione approfondisse il tema delle dimissioni dei nostri medici – dice Domenico Rossi, segretario regionale del Pd -. Tutto ciò sta avvenendo nell’indifferenza delle nostre istituzioni, che non provano in nessun modo a fermare chi si licenzia. Una cosa concreta che dovrebbe fare la Regione è dare ai direttori degli ospedali il mandato di lavorare per il benessere dei lavoratori, ma nessuno sembra interessato a loro. Servono politiche di riconoscimento, attenzione e tutela”.
Monica Canalis, consigliera comunale del Pd, dà un’altra prospettiva al problema: “Si tratta soprattutto di una mancanza di vocazione. Oltre al tema della retribuzione, bisogna anche agire sul rendere attrattiva la professione alle nuove generazioni. Bisogna lavorare a livello scolastico per incanalare nuovi ragazzi verso la professione sanitaria. Molti problemi sono di competenza dello Stato, ma la formazione professionale e gli oss sono di competenza regionale. L’assessore Chiolino è quindi responsabile: deve fare di più e meglio”.