“Ogni brano ha un inizio e una fine. Quello che accade in mezzo, è imprevedibile”. Questa la frase che lancia la decima edizione del Torino Jazz Festival, presentato questa mattina al Circolo dei Lettori, che si svolgerà dall’11 al 19 giugno. Un evento atteso e ricco di ospiti, che vuole aprire il mondo della musica jazz al grande pubblico, non solo agli appassionati.
I direttori artistici, Giorgio Li Calzi e Diego Borotti, hanno presentato per la prima volta il cartellone con tutti gli ospiti in programma, una rosa di artisti che spazia da mostri sacri del mondo della musica latin come Milton Nascimento per la prima data europea del suo ultimo tour dal vivo, fino ad artisti contemporanei come il rapper inglese Kea Tempest, nella sua unica data italiana.
“Oggi 27 aprile festeggiamo i 10 anni del festival – ha dichiarato durante la conferenza il sindaco di Torino Stefano Lo Russo –, questa è un’occasione felice, ma io ricordo ancora la prima serata. Si tenne in Piazzale Valdo fusi, e ci furono molte polemiche. Molti chiesero ‘quanto costa?’ o ‘chi paga?’. Torino sta facendo tanto sul piano della musica. Tra qualche giorno ospiteremo l’Eurovision. L’intuizione del Tjf di portare la musica in città l’abbiamo trasferità anche su altre iniziative. Questo ci dimostra che Torino è in grado di attrarre e creare grandi eventi, di produrre cultura”. Il sindaco ha poi dedicato un ricordo a Maurizio Braccialarghe, ex assessore comunale scomparso nel 2018, che per primo credette nel progetto del Jazz Festival come occasione di rilancio per la città.
I temi e le offerte che caratterizzeranno questa edizione sono svariati, ma uno dei principali sarà il tributo al contrabbassista Charles Mingus, di cui quest’anno ricorrono i 100 anni dalla nascita. Per celebrare un personaggio complesso come Mingus, sono stati inseriti concerti con quattro maestri assoluti del contrabbasso, oltre che appuntamenti con la letteratura, graphic novel e teatro. Nei nove giorni di programma ci saranno oltre 50 eventi, distribuiti in tantissime location, tra cui le Officine Grandi Riparazioni, il Conservatorio Giuseppe Verdi, l’Auditorium del grattacielo Intesa Sanpaolo, il Teatro Vittoria, il Tempio Valdese e i jazz club della città.
Giorgio Li Calzi si è detto molto soddisfatto: “Il festival negli ultimi anni ha ospitato artisti che poi sono diventati protagonisti su palchi di livello mondiale. Inoltre per quest’anno abbiamo deciso di offrire una formula super economica per permettere al maggior numero di spettatori di partecipare: con un solo euro in più si potrà assistere sia a un concerto pomeridiano che a uno serale. I biglietti hanno prezzi molto contenuti rispetto ad altre manifestazioni simili. Il concerto di Nascimento, headliner del festival, costa solo 13 euro. È giusto che la musica sia pagata per garantire ai lavoratori dignità e al settore la considerazione sociale che merita. Noi siamo orgogliosi del nostro programma che è unico, internazionale e locale e vogliamo puntare su artisti giovani e nuovi”.
Il jazz ha subito moltissime trasformazioni e declinazioni nel corso del tempo, passando dallo swing al be-bop, dalle big band all’avanguardia degli anni ’60, fino ad arrivare alla fusion e al jazz-rock. Una ricerca stilistica che non finisce mai. Il Tjf vuole dare spazio a tutte queste realtà: dal mainstream ai nuovi linguaggi improvvisativi, passando per il rock, l’avanguardia, il nuovo progressive europeo e l’elettronica. Nel Main Stage si alterneranno grandi nomi internazionali, produzioni originali, prime italiane ed europee. La sezione Jazz Cl(H)UB coinvolgerà i jazz club della città con 27 gli eventi, divisi tra esibizioni, jam session e altre forme di espressione artistica, con particolare attenzione ai musicisti emergenti.
Il festival è il risultato di una grande opera di sinergia tra enti privati, associazioni culturali e istituzioni pubbliche. Hanno contribuito come sponsor Banca Intesa, Iren energia, Fondazione Crt, Ogr, Ancos e Confartigianato. Dal punto di vista artistico, centrale è stata la collaborazione con il Salone del Libro e il Museo del Cinema. Media partner saranno Rai Cultura, Rai5 e RaiRadio3. Il budget dell’evento ammonta 700mila euro, di cui l’84% è stato coperto dagli sponsor e il 6% dalla città di Torino.
L’11 gugno, in collaborazione con Fondazione Circolo dei lettori e Salone del Libro Torino, si potrà assistere all’incontro con lo scrittore inglese Jonathan Coe, che racconterà al pubblico la sua doppia passione per la letteratura e la musica, intervistato dallo scrittore torinese Giuseppe Culicchia. Coe, il giorno dopo vestirà i panni di musicista e si esibirà con l’Artchipel Orchestra, diretta da Ferdinando Faraò, mentre tra i concerti nei club, ci sarà quello di Tad Robinson, uno degli esponenti di punta del soul blues contemporaneo.
Lunedì 13 giugno al Conservatorio Giuseppe Verdi, in prima italiana, in collaborazione con la Reale Ambasciata di Norvegia, ci sarà l’incontro tra il trio norvegese Elephant 9 con il celebre chitarrista svedese Reine Fiske dei Dungen. Un progetto all’insegna del progressive rock contemporaneo, del jazz e della sperimentazione.
Mercoledì 15, oltre al concerto per l’addio ai palchi di Milton Nascimento, si terrà anche un incontro con Domenico Quirico, giornalista di La Stampa, presso il Circolo dei Lettori, intitolato “La luce e il buio”. Insieme a Quirico ci sarà John Vignola, giornalista, critico musicale e conduttore radiofonico di Radio1, per parlare di temi legati alla musica e all’attualità.
L’elenco completo di incontri, concerti ed eventi è disponibile sul sito di Torino Jazz Festival. I bigletti saranno disponibili su www.vivaticket.it o acquistabili fisicamente presso Urbanlab.