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Il futuro del Parco del Valentino nella nuova delibera comunale

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Il futuro dei locali del parco del Valentino è stato discusso oggi, 11 febbraio, nella sala colonne del palazzo di città di Torino. La sindaca Chiara Appendino e gli assessori comunali Alberto Sacco e Antonino Iaria, hanno presentato il piano della città per la ripresa delle attività del parco. La delibera per la riprogettazione del Parco del Valentino attraverso la disposizione dei nuovi bandi per i locali al suo interno è stata approvata dalla giunta. Seguiranno ulteriori passi per pianificare la nuova vocazione dello spazio verde, con l’obiettivo di essere di nuovo un centro di intrattenimento non solo musicale nelle ore notturne.

Iaria, assessore all’urbanistica ha commentato la delibera, partendo dalla pregressa situazione del parco: “Da oggi in poi abbiamo una cornice e regole con cui utilizzare i locali del Valentino, con una relativa progettazione del parco che prima non c’era. Con la delibera potranno presentarsi soggetti economici esterni. La notizia principale è che in massimo 10 giorni partiamo, con lo storico locale La rotonda Valentino“. L’ex discoteca e simbolo della vita notturna di Torino era stato chiuso nel 2014, con un successivo saccheggio di tutto ciò che c’era all’interno. Iaria ha aggiunto: “È importante ribadire in maniera chiara che non è possibile costruire nuovi volumi in spazi già predefiniti per evitare la creazione di spazi abusivi, come rilevato durante la nostra amministrazione. Il parco deve essere anche utilizzato per eventi, grazie alla posizione del fiume che rende lo spazio unico».

A prendere la parola subito dopo Iaria è stato l’assessore al commercio Sacco: “È fondamentale il parco, ma bisogna ricordare anche il punto di partenza da cui questa amministrazione è stata costretta a partire. La delibera è un segno forte verso i cittadini e i soggetti economici esterni, soprattutto frutto di un attento studio. Il nostro obiettivo è riprendere il parco, facendo lavorare in tranquillità i concessionari. Vorremmo emulare ciò che è stato fatto per i Murazzi, un processo lungo quattro anni e mezzo e che sta arrivando al compimento”.
L’ultima parola viene lasciata alla sindaca Appendino che ha ribadito: “Il nostro obiettivo non è sicuramente chiudere i locali o la vita notturna di Torino, ma trovare un punto di incontro tra le esigenze dei concessionari e gli abitanti del quartiere”.

VINCENZO NASTO

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