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Il crowdfunding per dare forza alla ricerca di Unito

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Contribuire allo sviluppo di un vaccino contro il tumore alle ossa, o di un software di dettatura vocale capace di scrivere formule matematiche, o a salvare i pinguini africani. Lo si può fare diventando donatori di Funds TOgether, la campagna di crowdfunding dell’Università di Torino per il finanziamento di cinque progetti di ricerca e innovazione con forte impatto sociale e ambientale. Tra questi anche un progetto per promuovere l’invecchiamento sano e attivo e una realtà immersiva per facilitare la pratica clinica dei futuri veterinari. La raccolta avviene attraverso Ginger, la piattaforma di crowdfunding con il tasso di successo più alto in Italia, dove sono caricati i cinque progetti. Ognuno di questi ha come obiettivo una cifra in denaro che, se raggiunta, verrà raddoppiata dal finanziamento di Unito, fino a un massimo di 10mila euro. Alla seconda edizione, Funds TOgether ha selezionato i progetti tra le candidature di venti gruppi di ricerca. Dalle neuroscienze alla matematica, i primi cinque sono stati selezionati per multidisciplinarietà e innovazione.

“Questo crowdfunding è un modo per raccontare i risultati della ricerca che l’accademia mette in campo anche alle persone che solitamente non li vedono. I contatori dei donatori stanno già salendo e abbiamo ancora un paio di mesi davanti per favorire la donazione da parte di chi vuole scommettere insieme a noi su questi progetti”, afferma Elisa Rosso, direttrice Innovazione e internazionalizzazione dell’Università di Torino. 

Salviamo il pinguino africano

Una videocamera con visione notturna, dieci registratori acustici passivi e cinque gps. Sono gli strumenti che i ricercatori di Unito del progetto Salviamo il pinguino africano potranno comprare con le donazioni ricevute. I finanziamenti accumulati ammontano già a 2490 euro, su un totale di 6000 da raggiungere che serviranno allo studio e alla salvaguardia dei pinguini africani, anche detti pinguini asino. Sono chiamati così a causa del suono che emettono e attraverso cui gli studiosi possono monitorare il loro stato di salute senza dover utilizzare tecniche di disturbo. “Il suono codificato degli animali contiene molte informazioni come la specie, le condizione ambientali e i comportamenti. Attraverso il suono possiamo anche riconoscere il singolo individuo e capire quanti animali sono presenti in quel momento”, dice Livio Favaro, professore associato di Zoologia e parte del gruppo di ricerca.

Grazie ai contributi, verrà finanziato anche lo stipendio di un ranger locale per l’attività di salvaguardia. I pinguini asino, caratteristici di Sudafrica e Namibia, sono in pericolo a causa della diminuzione di pesce in mare e l’erosione e antropizzazione delle coste. “I pinguini sono importanti per l’ecosistema delle coste dell’Africa meridionale ma tra quindici, massimo venti anni, saranno estinti se non mettiamo subito in atto delle misure attive per salvarli”, conclude Favaro. 

Fare pratica di attività clinica nella realtà immersiva

Nuove competenze cliniche potranno essere guadagnate dalle studentesse e studenti di veterinaria attraverso la realtà immersiva. Il Virtual Vet Lab: per una didattica 4.0, se raggiungerà l’obiettivo di 7000 euro, aiuterà i futuri veterinari a fare pratica per lo svolgimento di un’endoscopia respiratoria. Si tratta di uno strumento didattico innovativo che immerge lo studente in una simulazione clinica realistica in un ambiente sicuro e senza pressione. “Nel nostro campo siamo ancora indietro nella formazione digitale, le donazioni ci aiuterebbero a fare questo salto. Attraverso il Virtual Vet Lab infatti è possibile acquisire sempre più autonomia del protocollo da seguire durante un intervento reale con l’animale”, dice Michela Bullone professoressa associata di Clinica medica veterinaria. I 7000 euro raccolti serviranno al cofinanziamento di una borsa di studio di un programmatore esperto per la continuazione del progetto. 

Matematica senza barriere per un diritto allo studio universale

La tecnologia non ha ancora sviluppato un software in grado di scrivere formule matematiche con simboli grafici sotto dettatura. Finanziando il software web SpeechMatE del progetto Matematica senza barriere si possono aiutare le ricercatrici e ricercatori a raggiungere questo obiettivo arrivando a poter gestire formule attraverso l’uso della voce. “L’obiettivo finale di SpeechMatE è quello di permettere la dettatura, navigazione e manipolazione di formule matematiche complesse usando solo comandi vocali. Parte della nostra sfida è implementare tali funzionalità in lingua italiana, in modo il più possibile vicino al linguaggio naturale”, spiega Sandro Coriasco, professore associato presso il dipartimento di Matematica “G. Peano” e portavoce della campagna di crowdfunding Matematica senza barriere. Questo strumento sarà indispensabile per persone con disabilità visive, motorie o con disturbi specifici dell’apprendimento, oltre a essere utile a tutti coloro che studiano matematica.

Longennials Factory

Invecchiare non è sempre facile, dal punto di vista fisico e da quello mentale. Ma diventare anziani con successo può essere possibile: il lavoro di quattro ricercatrici di psicologia vuole promuovere l’idea di invecchiamento sano e attivo. Il progetto Longennials Factory mira a superare le situazioni di fragilità attraverso l’offerta di prime visite neuropsicologiche gratuite ad almeno cento persone sopra i sessant’anni. “Sul territorio mancano i servizi e le iniziative pubbliche gratuite che consentano agli over 60 di monitorare il proprio stato di salute in modo da riconoscere le avvisaglie di problemi psicofisici. In futuro il nostro obiettivo è quello di aprire delle palestre cognitive per mantenere in allenamento mente e corpo, anche attraverso il metaverso”, spiega Sara Palermo, ricercatrice del dipartimento di Psicologia. Per portare le visite nei quartieri e nelle case le ricercatrici hanno bisogno di strumenti e piattaforme digitali che, se finanziati, permetteranno di organizzare interventi riabilitativi mirati. 

Meravax: il vaccino contro l’osteosarcoma

Il vaccino Meravax potrà curare bambini, adolescenti e cani dall’osteosarcoma, un tumore delle ossa per ora difficile da curare. Meravax sta venendo sperimentato su cani colpiti dal tumore e i risultati sono incoraggianti. “Di solito pensiamo ai vaccini come qualcosa di preventivo contro le malattie infettive. In questo caso, invece, il vaccino agisce al livello della cosiddetta prevenzione terziaria ovvero quando il paziente è malato e attraverso il vaccino è possibile far regredire i sintomi contrastando il tumore ed evitando recidive. Aiutare la nostra ricerca può fare del bene a noi e agli animali portandoci in un’ottica di one health, ovvero di una sola medicina verso una direzione di condivisione”, afferma Federica Cavallo, professoressa ordinaria di Patologia generale. Per continuare la sperimentazione e apportare benefici anche ai casi di tumore negli umani, la squadra di ricerca di esperte di immunologia dei tumori, veterinari e anatomo patologhe, deve raggiungere 8000 euro di donazioni.

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