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Il calcio femminile al Circolo dei lettori con Gigi Buffon e Marta Carissimi

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I Mondiali 2019 hanno aperto il calcio femminile al grande pubblico in Italia. Ora si parla di professionismo, le calciatrici sono sempre più conosciute, c’è chi pensa di scrivere un libro raccontando le loro storie. Un libro così, una raccolta di interviste alle atlete della Nazionale italiana, lo ha scritto per davvero il giornalista di Sky Sport Alessandro Alciato. S’intitola Non pettinavamo mica le bambole e racconta i percorsi, le difficoltà, le vittorie delle 23 Azzurre e della ct Milena Bertolini, protagoniste degli ultimi Mondiali. Presentato questa sera, 16 gennaio, al Circolo dei lettori di Torino, insieme all’autore c’erano la consigliera della Fifa Evelina Christillin, la calciatrice torinese del Milan Marta Carissimi e il portiere della Juventus Gianluigi Buffon.
È stata l’occasione per ripercorrere i punti di svolta della crescita del calcio femminile in Italia come fenomeno mediatico e popolare, da Juventus-Fiorentina di Serie A all’Allianz Stadium davanti a 40 mila spettatori ai milioni di telespettatori che hanno seguito Italia-Brasile in prima serata su Rai 1 e i quarti di finale contro l’Olanda ai Mondiali. “Le emozioni che le Azzurre hanno regalato a tutti noi sono state la loro vittoria più grande” ha affermato Buffon.

Una rivoluzione per un Paese fino a poco tempo fa concentrato esclusivamente sul calcio maschile con cui si tende impropriamente a fare paragoni. “Fisiologicamente non si possono pretendere da una donna le stesse prestazioni atletiche di un uomo, ma le doti tecniche di una grande calciatrice sono identiche a quelle di un grande calciatore” ha detto Marta Carissimi. La disparità più evidente è però quella che riguarda la condizione lavorativa delle calciatrici, soprattutto in Italia dove il percorso verso il professionismo è appena cominciato. La stessa Carissimi divide le sue giornate tra gli allenamenti a Milano e il lavoro nell’azienda di famiglia a Torino perché lo sport non le garantisce una rendita sufficiente.
L’augurio per il futuro lo ha sintetizzato Alessandro Alciato, rivelando che l’idea del libro è nata dalla richiesta di sua figlia di 4 anni di conoscere le storie delle calciatrici che la scorsa estate vedeva in tv: “Spero di poter portare presto mia figlia e mio figlio a giocare al campo senza che nessuno noti nulla. Sono entrambi biondi ed entrambi calciano con i piedi: che differenza c’è?”.

LUCA PARENA