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Il boom di videochiamate di gruppo ai tempi del Coronavirus

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In questi giorni di clausura forzata stanno spopolando le applicazioni che consentono di vedersi e chiacchierare a distanza da smartphone e da pc. Costretti a casa per l’emergenza #Coronavirus,  amici e parenti lontani stanno esplorando quella parte del web finora utilizzata solo da aziende, studenti fuorisede e famiglie sparse per il globo. Ma quali sono le applicazioni più utilizzate?

 


In base ai Google Trends dell’ultimo mese, l’app più ricercata è Skype. Si tratta di una piattaforma lanciata da Microsoft nel 2003 che permette di ospitare fino a 50 utenti nella versione gratuita. È sufficiente avviare una videochiamata con uno dei propri contatti e aggiungere man mano tutti gli altri digitando il loro “nome utente”, cioè il nickname che ognuno sceglie quando si iscrive alla piattaforma. Con la funzione Riunione è possibile generare un link che permette a chiunque lo riceva di accedere alla videochiamata. Si tratta di un servizio molto utilizzato dalle aziende perchè è possibile condividere lo schermo del proprio pc con gli altri utenti. Purtroppo solo quattro persone alla volta sono visibili nella schermata principale, per tutte le altre c’è un piccolo cerchio in alto a destra.

Al secondo posto della classifica troviamo Zoom, un software che offre una grande qualità soprattutto in ambito professionale. La sua peculiarità è che può reggere fino a 100 utenti contemporaneamente mostrandoli tutti. La versione base limita la chiamata a una durata di 40 minuti. Per chi non scarica l’app, c’è il link per aprire una finestra da browser.

Medaglia di bronzo per Google Hangouts: solitamente utilizzata in ambito lavorativo con la versione Meet, si presta benissimo ad un aperitivo fra amici o a una chiacchierata tra parenti. È preferibile usarla da portatile, poiché la resa è migliore. Nella versione base (GmailG Suite Basic) riunisce fino a 10 persone, ma in quella premium (Business, Education) raggiunge quota 25 utenti. Come su Skype, però, ne vengono mostrati solo 4 alla volta, quelli che hanno parlato più di recente. Hangouts è comodo perché basta un account Google per avviare la videochiamata e invitare gli altri utenti, che dovranno solo cliccare sul link generato.

A meritarsi la medaglia di legno è GoToMeeting, la piattaforma nata nel 2004 utilizzata principalmente in ambito lavorativo. È infatti possibile condividere lo schermo del computer con gli altri partecipanti, che nella versione per enterprise a pagamento possono raggiungere quota 3000: un’intera azienda connessa.

Ultima nelle ricerche su Google, ma prima tra le applicazioni più scaricate su App Store, House Party è molto popolare tra i millennials. Dopo essersi registrati inserendo numero telefonico e mail, basta aggiungere gli amici tramite nome utente o account Facebook o Snapchat. House Party consente di creare una “room” abitata da un massimo di 8 persone con cui si possono fare quiz e giochi di ruolo messi a disposizione dall’app. Attenzione però: House Party permette di aprire sessioni closed o open  (chiuse o aperte ndr) con i nostri contatti e con chi è semplicemente live, cioè in diretta in quel medesimo momento. La vostra stanza virtuale potrebbe popolarsi di persone che non avevate programmato di vedere.

Da non dimenticare, in tutto questo caos di novità, le care vecchie applicazioni come Whatsapp, Facebook Messenger e Instagram, che vi danno un vantaggio enorme rispetto alle altre: amici e parenti probabilmente possiedono già questi software sul loro smartphone. Queste app sono dedicate a tutti coloro che non hanno voglia o capacità di cambiare programma e scaricarne uno nuovo. Spesso capita con i parenti.

CHIARA MANETTI