La testata del Master in Giornalismo “Giorgio Bocca” di Torino

IJF24 VENERDÌ 19 – LA DIRETTA

Dalle 10.15, post X in aggiornamento dal Festival internazionale del giornalismo di Perugia da parte dei nostri giornalisti e delle nostre giornaliste.

Nell’evento “Indagine sui naufragi di migranti” Bashar Deeb e Jack Sapoch hanno raccontato la loro esperienza sulla conduzione di indagini sui relitti mortali nel Mediterraneo.

Uno sguardo va anche al giornalismo locale. Durante “Attivismo e local news” si è parlato delle strategie per attirare i lettori.

Il cambiamento climatico è uno dei temi centrali di questi anni, ma non se ne parla quanto si dovrebbe e spesso il pubblico evita quelle notizie. Questo è emerso nel panel “Come coprire efficacemente il cambiamento climatico e raggiungere un pubblico che evita“.

Il 2024 viene chiamato “l’anno della democrazia” perché circa un terzo del mondo va alle urne. Durante l’evento “Copertura elettorale equilibrata: concentrarsi sui fatti” si è parlato del ruolo dei giornalisti nel riportare un racconto il più possibile equilibrato.

L’intelligenza artificiale è uno strumento cruciale per i giornalisti e lo sarà anche nel futuro. Si è affrontato il tema nel panel “Rassegna di esempi di intelligenza artificiale“.

Al Festival del giornalismo di Perugia si parla anche di data journalism. Durante l’evento “Conversazioni con i dati: qual è lo stato del data journalism?” gli speaker hanno trattato anche il tema dell’accessibilità dei dati.

Nell’ambito del panel “European Press Prize: il meglio del giornalismo europeo” è stato presentato l’European press prize.

Durante l’evento “Come portare avanti le inchieste dei giornalisti silenziati?” si è parlato anche dei rischi dei giornalisti, con un riferimento in particolare alla situazione a Gaza.

Conciliare gli obiettivi aziendali e lo sviluppo editoriale garantisce ai giornali una crescita sostenibile. Se ne è parlato nel panel “Massimizzare le entrate mantenendo la qualità“.

Stiamo seguendo “What went wrong between Big Tech and the News? And did anything go right?” per capire come uscire dal dilemma di come unire le sfide tecnologiche a quelle giornalistiche.

Saving local journalism?“. Gli ospiti di questo panel partono dalla consapevolezza che i media locali sono stati attaccati. Il modello di business dei giornali e delle radio locali è stato schiacciato e i tagli e i consolidamenti hanno colpito duramente. Alcune città sono rimaste senza un organo di informazione significativo, lasciando le voci inascoltate, le storie non raccontate e lasciando liberi i potenti.

Al festival si parla di “Pantropical investigations: collaborations on environmental crime and destruction” con giornalisti dal Sud America, dall’Africa centrale e dal Sud-est asiatico.

Stiamo seguendo l’incontro “Independent Arab newsrooms: the frontlines of the war on Gaza“.

Daphne Caruana Galizia, giornalista maltese uccisa nel 2017, ha dato la vita per il giornalismo e la giustizia. Al Festival c’è un evento dedicato interamente a lei: “A life for journalism and justice“.

Abbiamo fatto un salto all’incontro “Global perspectives, local narratives: how to break tech journalism out of the bubble“. Gli ospiti discutono di come contribuire a una comprensione più completa del panorama tecnologico globale, amplificando le narrazioni locali e colmando le lacune della copertura tecnologica in tutto il mondo.

Raccontare gli esteri è un lavoro nobile ma può avere conseguenze sul benessere psicologico dei giornalisti e delle giornaliste. All’evento “Resilience in exile: journalists share tips around mental health and coping strategies for reporting from exile” i protagonisti danno consigli e condividono strategie per lavorare senza perdere l’equilibrio.

I media del servizio pubblico restano le fonti di notizie più diffuse e di cui ci si fida maggiormente, ma devono anche fare i conti con attacchi politici, pressioni competitive con i media privati, e una società diseguale che chiede giustizia. Se ne parla al “The promise and peril of public service news in a changing media landscape“.

All’appuntamento “Preserving history: the story of the Russian independent media archive” si racconta l’impresa di un gruppo di ricercatori e giornalisti, che dopo l’invasione russa dell’Ucraina ha creato un database che fungesse da sede permanente per i media indipendenti russi, impossibile da distruggere o bloccare.

Quale futuro per il giornalismo in un mondo in veloce evoluzione? Se ne parla all’incontro “Can journalism survive AI?”

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