Ha preso ufficialmente il via questa mattina il Salone internazionale del Libro di Torino 2024, che con 136mila metri quadri e il padiglione 4 nuovo di zecca si conferma l’evento culturale più grande d’Italia. L’intervento di Silvio Viale, presidente dell’associazione culturale Torino, la città del libro, ha aperto la cerimonia inaugurale della 36esima edizione del Salone, votata più che mai a un pubblico di giovani e giovanissimi, come testimoniano gli oltre 26mila studenti che animeranno gli spazi di Lingotto Fiere fino a lunedì 13 maggio. Prima di passare la parola ai tanti ospiti del mondo culturale e istituzionale che si sono succeduti sul palco dell’Auditorium per i saluti di rito, Viale ha sottolineato l’impatto economico del Salone già illustrato durante la presentazione di Salone Off: l’edizione dello scorso anno ha segnato una ricaduta economica diretta superiore ai 30 milioni e un impatto sul territorio di oltre 90 milioni. Tra i pilastri strategici illustrati da Viale troviamo il mantenimento dell’istituzionalità dell’evento, lo spirito di servizio nei confronti della filiera di riferimento e l’avvicinamento delle persone alla lettura.
Il primo intervento istituzionale è stato del sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, e del presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio: “Il libro cartaceo è l’intelligenza naturale”, ha detto il candidato alle elezioni regionali di giugno. Di seguito le parole di Lo Russo.
Dopo una serie di interventi dedicati alla scelta dell’ospite di questa edizione del Salone, la lingua tedesca (“un’emblema della diversità europea”, ha detto l’ambasciatore di Germania in Italia, Hans-Dieter Lucas), è stata la volta del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.
In chiusura, il palco ha accolto un’emozionata Annalena Benini, al primo anno da direttrice del Salone internazionale del Libro, che ha poi effettuato il consueto taglio del nastro dando il via alla 36esima edizione.
Dopo il taglio del nastro ha risposto alle domande dei giornalisti anche il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, che durante l’inaugurazione aveva riportato i dati dell’Istituto superiore di sanità: il 58 per cento dei bambini tra i 12 e i 15 mesi ha già avuto esperienze con un cellulare.
