La testata del Master in Giornalismo “Giorgio Bocca” di Torino

I mercati che raccontano il mondo: la mostra di Stefano Tallia

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Sarajevo, estate 2011. Stefano Tallia si sveglia presto quella mattina e va al mercato. Vuole vederlo per la prima volta con il silenzio addosso. Tanti volti da decifrare e una storia sporcata dalla violenza, Tallia entra e scatta una foto. Passano 10 anni, è il 7 maggio 2021, siamo a Porta Palazzo e Stefano Tallia inaugura la sua mostra fotografica “Tutto il mondo è nei mercati”. Tra gli scatti c’è anche quello di Sarajevo.

 “Il progetto nasce in una sera, durante il lockdown. Stavo mettendo in ordine le fotografie scattate durante le mie esperienze. Guardandole metto a fuoco che ho sempre fotografato i mercati dei posti che ho visitato. Da qui nasce l’idea”, racconta Stefano Tallia. E’ un giornalista Rai, ha viaggiato tanto, per lavoro, per piacere, come volontario. Ha visto posti e li ha trasformati in scatti, ha scelto i mercati perché ne catturano l’essenza: i volti, gli alimenti, i colori e le disposizioni. Indizi che raccontano storie diverse. L’obiettivo: “stendere un lungo ponte che unisce angoli lontani della terra. Un ponte ancor più importante ora che la pandemia rende più difficile raggiungerli”.  Dai bazar del Nordafrica alle medine di Tunisi, poi il Sud-est asiatico, caotico, colorato, fino alla Cisgiordania, nel mercato di Hebron, in mezzo uno squarcio del romano Campo dei Fiori. I banchi del mondo raccolti nel mercato più grande d’Europa: Porta Palazzo. “Quando ho immaginato di esporle al pubblico il primo pensiero è andato al laboratorio di Michele d’Ottavio, Fotografiakm0, situato proprio all’interno del più grande e importante mercato di Torino”, continua Tallia. 

Un viaggio che si sofferma poi su due focus: Il Kurdistan iraqueno e Sarajevo, a cui sono dedicate sezioni di approfondimento. “Era il 2015 quando ho visitato il campo profughi di Domiz, lì il mercato, Markale, è nato spontaneamente. E’ un’occasione per le persone del luogo di ricavare qualche spicciolo per la vita quotidiana. Sono siriani fuggiti dalla guerra, che hanno costruito una città dal nulla. Lì abitano 20 mila persone. A Sarajevo, invece, sono tornato tante volte in 10 anni, e mi fa venire sempre i brividi. E’ un puzzle di nazionalità, una città che è simbolo della resistenza. Nel suo mercato si respira bene l’aria multietnica e multireligiosa della città” conclude l’autore. Realtà autentiche sfuggite per ora alla globalizzazione, ma non allo sguardo di Stefano Tallia.

I 35 scatti di mondo finiscono ora nell’orbita torinese, lì rimarranno fino al 27 maggio.