Si torna al cinema, finalmente. Quale miglior modo di festeggiare la riapertura delle sale se non con la visione di Minari di Lee Isaac Chung, film candidato a sei premi Oscar e vincitore di una statuetta per la migliore attrice non protagonista (a Yoon Yeo-jeong, che interpreta Soonja). Minari è una pianta giapponese, molto usata nella cucina coreana, che è stata trapiantata nel piccolo torrente dell’Arkansas dove Jacob – uomo di origine sudcoreana – si è trasferito con la famiglia (partendo dalla California), nella speranza di realizzare il “sogno americano”. La metafora è potente: come minari, Jacob è inserito in una realtà, in un paese, in una cultura che non gli appartengono. Per questo motivo, dovrà scontrarsi con le avversità di un luogo a lui estraneo, diviso tra la voglia irrefrenabile di raggiungere il successo, le pesanti tradizioni sudcoreane e la sua infelice famiglia.
Minari è in programmazione oggi e nel weekend al cinema Eliseo (15.15; 17.30; 19.45) e al cinema Nazionale (15.15; 17.30; 19.45) al prezzo di 7,50€ a biglietto.
Dopo aver riscoperto l’odore della sala, sabato sera dopo le 22 torniamo sul divano di casa. Per smaltire un film intellettuale come Minari, viriamo su un crime-thriller che ci lascia incollati allo schermo. Come omaggio a Anthony Hopkins, che domenica scorsa si è portato a casa il secondo Oscar come miglior attore protagonista, grazie alla sua interpretazione in The Father, su Netflix vi consigliamo Il caso Thomas Crawford, di Gregory Hoblit. Non certamente una delle interpretazioni storiche dell’attore britannico (come il Silenzio degli innocenti o The Elephant Man) ma un film ottimo se si ha voglia di staccare un po’ la testa in una serata probabilmente fredda e piovosa come quella che ci aspetta. Qui Hopkins veste i panni di Thomas Crawford, un ingegnere aerospaziale dalla sguardo magnetico, che scopre il tradimento di sua moglie con un agente di polizia. La donna viene trovata morta da un colpo di pistola, e il movente passionale sembra scontato, soprattutto quando Crawford confessa l’omicidio. Il fascicolo viene preso sottogamba dal giovane e rampante assistente distrettuale Willy Beachum (Ryan Gosling), che ha già la testa ad un prestigioso studio legale in cui è in procinto di essere assunto. Ma tutte le prove, gli indizi iniziano pian piano a sgretolarsi, e il caso diventa complicatissimo. Da qui parte un delicato gioco psicologico tra Beachum e Crawford, che certamente non vi farà prendere sonno fino alla fine.
Il caso Thomas Crawford è disponibile in streaming su Netflix
Per finire, una storia di amicizia capace di cambiarti la vita. Craig Foster, filmmaker e naturalista sudafricano, vive questo rapporto profondo ogni giorno, sul fondale marino al largo delle coste di Città del Capo. Il suo amico – per l’appunto – è un polpo. Un incontro casuale che ha cambiato la vita di Craig, per sempre. Il mio amico in fondo al mare è la storia di un legame con la natura che può dare un nuovo slancio ai rapporti con sé stessi e con le altre persone. Aiutato dai due registi Pippa Ehrlich e James Reed, il documentario di Craig Foster ha trionfato nella categoria agli ultimi Oscar ma – soprattutto – ha conquistato i cuori del mondo intero.
Il mio amico in fondo al mare è disponibile in streaming su Netflix