Giunta nuova, problemi vecchi. Il tratto di pista ciclabile che passa per via Nizza – in particolare tra piazza Carducci e via Biglieri – è sotto attacco da parte dei commercianti e, adesso, della minoranza in consiglio comunale. Secondo chi gestisce un esercizio lungo il percorso, la pista per biciclette non è sicura, disincentiva i clienti, aumenta l’inquinamento.
“Si rischia di ammazzare qualcuno”
Un nodo fondamentale è che la pista ciclabile si trova su entrambi i lati della strada. L’intenzione sarebbe quella di separare i sensi di marcia anche per le bici, per agevolare la circolazione. Secondo un negoziante che ha scelto di rimanere anonimo, che gestisce un’attività nei pressi di piazza Carducci, la realtà è un’altra: “La gente usa le piste in entrambi i sensi di marcia, senza rispettare quello indicato. Tanto vale farne una sola, così. Ogni volta che si esce o si entra in una via parallela, si rischia di ammazzare un ciclista o qualcuno sul monopattino. Ormai loro hanno il diritto acquisito di questa pista ciclabile, e tutti gli altri devono fare attenzione a loro”.
La soluzione proposta, allora, sarebbe di rimuovere uno dei due sensi di marcia per spostarlo in una parallela: rendere sia via Nizza che via Madama Cristina a senso unico, ciascuna con annessa pista ciclabile, e facilitare così il traffico delle auto. Almeno, questa è l’opzione preferita da Amedeo Napoli, titolare della Macelleria 106: “Noi commercianti siamo andati in riunione già con la vecchia giunta, ma ci hanno detto che loro avevano vinto le elezioni e quindi si faceva come dicevano loro. Il senso unico alternato con via Madama Cristina eviterebbe molti problemi. Arrivando dalle vie laterali, non si vede nulla. Solo venerdì scorso, una ragazza si è schiantata contro un camion che stava scaricando. Era una delle vie più scorrevoli di Torino, ora c’è traffico in continuazione, smog, polvere, gente che si insulta, è diventata invivibile. Abbiamo perso dei clienti, anche due minuti fa una signora mi ha detto che è diventato impossibile venire qua. Poi non puoi lasciare la macchina due minuti che i vigili fanno la multa subito”.
“Il ciclista è feroce”
Non tutti sono attivamente contrari alla pista ciclabile, comunque. Però delle criticità restano: “Non ci dà problemi – spiega Filippo, del Cuba Bar – però il ciclista non tollera nulla, anche solo qualcuno che sta in piedi a fumare una sigaretta di fianco al dehors”. Anche se Filippo, che ha aperto il bar da circa due mesi, non ha firmato la petizione lanciata dai commercianti per modificare la ciclabile, la lista di aneddoti negativi continua: “Il ciclista è feroce, è più arrabbiato dell’automobilista. Vuole che tutte le piste ciclabili siano libere, e corre parecchio. Ho visto gente piantarsi, avere incidenti. Ci sono auto che si fermano perché c’è il tabaccaio: lì l’autista sbaglia perché la lascia male, ma il ciclista che va troppo veloce se la va a cercare”.
Mentre Filippo parla, al di fuori del bar una macchina accosta con le quattro frecce, sulla ciclabile, e quasi taglia la strada a una bici, che deve frenare di colpo. “Capita spesso – commenta una cliente – quindi a volte biciclette e monopattini passano anche sul marciapiede, così io con il mio cane rischio di farlo investire. È una questione culturale, secondo me”.
Questione culturale o di viabilità urbanistica, toccherà anche al consiglio comunale deciderlo. La petizione dei commercianti, infatti, sarà discussa. Così come la mozione della Lega, firmata da Elena Maccanti, che chiederà di rimettere in discussione l’intero progetto di realizzazione e completamento delle piste ciclabili promosso dalla giunta precedente.