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“Guappo di cartone”, Erri De Luca affonda il colpo su Salvini

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“Il futuro dell’Europa è racchiuso in una carta d’identità europea. Questa è la direzione”. Lo scrittore Erri De Luca, ospite al 32esimo Salone Internazionale del Libro di Torino, parla di fronte a una Sala Rossa gremita di pubblico. Parla di tanti argomenti: l’Ue di ieri e oggi, il futuro dei giovani, il nostro comune patrimonio culturale. Ma anche di razzismo, di porti e del Ministro dell’Interno che definisce, con una severa espressione napoletana, “guappo di cartone”.

De Luca si dice europeista, ma con piglio critico. Lo scrittore napoletano contesta l’Europa degli anni ’90 che “non fece nulla per fermare lo sterminio nella ex-Jugoslavia”, e, ricorda, che bombardò Belgrado: “Questa era l’Europa contro la quale facevo resistenza”. Per l’oggi, stila un elenco delle cose che non funzionano – che lui definisce “vertenze” – nel Vecchio Continente e in vista delle elezioni di maggio denuncia: “Il voto delle giovani generazioni nate in uno spazio senza guerre dovrebbe valere il triplo del mio. Il futuro sono loro”.

De Luca elogia il patrimonio culturale italiano ed europeo, che però, rimarca, ci è arrivato tutto dal mare, dalle invasioni: “Napoli stessa è una colonia della Magna Grecia. I greci hanno seminato città in giro per il Mediterraneo. Anche se Napoli – scherza – è stata costruita in un territorio sismico e quindi poi se ne sono andati e ci hanno lasciato i napoletani che per questo si sono dotati di un Santo, Gennaro”.

“Noi europei – ricorda – siamo il risultato dei ceppi che hanno resistito a epidemie e invasioni. Quindi i nazionalisti contemporanei, che ipocritamente si definiscono sovranisti, rinnegano la nostra storia”.

 

Razzismo: un disturbo del comportamento

“Il razzismo è un disturbo del comportamento che andrebbe affrontato col trattamento sanitario”, osserva De Luca, suscitando l’ilarità del pubblico. “Il razzismo non è un caso politico, ma un caso clinico”. Quanto all’Italia invasa dagli stranieri, De Luca sottolinea che è tutta una questione di percezione sbagliata: “È come se vedessi i fantasmi. Ti ha da curà!”.

 

Salvini guappo di cartone

Così si arriva ai porti chiusi “che chiusi non sono” e al ministro dell’Interno, che Erri De Luca definisce “guappo di cartone”: “Fa continuamente marcia indietro. Per evitare di essere nuovamente indagato come nel caso Diciotti, ha fatto sbarcare la Mare Jonio facendo sequestrare la nave. Fa campagna elettorale su questo deficit di gestione dei migranti che è dell’Europa e non solo nostro”.

“Sono disperati quelli che arrivano in gommone mettendo a rischio la propria vita e quella dei figli. La disperazione è la forza motrice che li spinge a rischiare. Come gli ebrei del ghetto di Varsavia, sono insorti e non avevano speranza. Perché – De Luca cita Virgilio – la sola salvezza per i vinti è non avere nessuna speranza”.

Il fenomeno migratorio secondo De Luca è inarrestabile: le ragioni di chi vuole arrivare sono più forti di chi vuole respingere. La nostra migrazione di italiani ci insegna che siamo stati maltrattati, eravamo sporchi e maledetti, ma abbiamo attecchito lo stesso”.

NICOLA TEOFILO

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