“L’antico Egitto è meno morto di quel che pensiamo. E il Museo Egizio ha un valore fondamentale per rispondere alle sfide di oggi”. Christian Greco, direttore del museo torinese, è ospite della seconda giornata del Salone del libro di Torino nella sua veste di autore: presenta il suo Alla ricerca di Tutankhamun. Libro che, spiega Greco, “è una sorta di viaggio, la storia del faraone più conosciuto che si intreccia con quella di Howard Carter, colui che 101 anni fa scoprì la tomba. Il libro vuole essere una sorta di parallelismo tra questi due personaggi”.
Poi l’autore parla di quello che è stato lo scavo della tomba del faraone egiziano: “Carter aveva una pressione enorme, derivante dalla stampa e dai visitatori. Molte persone volevano rimanere al corrente di come proseguiva tutta l’operazione, soprattutto la regina del Belgio”.
“La maschera potrebbe rappresentare il suo successore”
Christian Greco, poi, dice qualcosa di molto importante in merito alla maschera del più famoso faraone dell’antico Egitto: “Potrebbe rappresentare il suo successore, Ay. La maschera, poi, dal 1983 non può lasciare il paese. Quando venne scoperta la tomba, la maschera era completamente incollata alla base”. “Per staccarla – continua Greco – furono utilizzati metodi violentissimi. Carter ha scaldato i coltelli con le lampade e poi, nel ‘25, ha tagliato la testa per poi riattaccarla l’anno successivo. Così è riuscito nel suo intento. Ma comunque il corredo della tomba è rimasto quasi del tutto intatto”.
“La tomba è stata violata almeno due volte”
A conclusione del suo intervento, Greco dice qualcosa in più in merito alla storia della tomba di Tutankhamon: “È stata violata e profanata due volte. Ma più in generale, l’aggressione al corpo del faraone continua tutt’ora”. Il direttore del Museo Egizio spiega che “nel 1968, grazie a un documentario della Bbc, si venne a sapere che alcuni parti del corpo erano state rubate. È probabile che ciò sia avvenuto durante la seconda guerra mondiale”. Sempre a proposito della tomba, Greco finisce il suo intervento rivelando che “ci potrebbe essere uno spazio dietro la parete, e li potrebbe esserci la regina Nefertiti. Ma solo se c’è assoluta certezza si potrà investigare bene. E la cosa non avverrà a breve”.