Una mobilità dolce, a favore di un ecosistema effettivamente tutelato. Un obiettivo che il parco nazionale del Gran Paradiso si pone dal 2003 con il progetto “A piedi tra le nuvole”, che ha limitato il traffico automobilistico nelle domeniche estive di luglio e agosto sulla sp50, la strada che va in direzione del Colle di Nivolet. Una sperimentazione, quella attuata fino ad oggi, che ha portato i suoi frutti con una difesa dell’ambiente montano del parco nazionale più antico di Italia. Ora l’Ente Parco si prefigge di approfondire le azioni di riduzione dei flussi veicolari del Colle ancora di più, con una nuova regolamentazione che punta al traffico zero.
Dunque si ridurranno nell’estate 2024 gli accessi in quota con la volontà di modificare la regolamentazione della strada. Inizia dunque l’iter per le modifiche che permetteranno di proteggere fauna e flora dall’impatto del traffico su una strada che invece vuole essere percorribile solamente a piedi, oppure in bicicletta. Nell’attesa di definire i criteri di regolamentazione, per cui verrà convocata una commissione tecnica, si è deciso di proporre alcune iniziative. “Partendo dal principio che il Parco non vuole imporre scelte al territorio ma, al contrario, mira ad una gestione condivisa – dice il presidente dell’ente Parco Gran Paradiso Bassano -. In questi ultimi due anni si sono ripetuti i tentativi di giungere ad un accordo con i comuni di Ceresole Reale e Valsavarenche , che finora però non hanno portato ad una soluzione condivisa”.
In attesa di decisioni definitive, l’Ente Parco organizzerà alcuni giorni limitati di chiusura della strada legati ad eventi sportivi non competitivi da svolgere a piedi o in bicicletta, in collaborazione con il GAL, Valli del Canavese e con associazioni impegnati nelle diverse discipline. E durante le giornate di chiusura saranno effettuate misurazioni puntuali dei flussi automobilistici e dei loro impatti, sull’ambiente e sulla fauna allo scopo di acquisire dati utili per arrivare alla definitiva regolamentazione della strada.
