La testata del Master in Giornalismo “Giorgio Bocca” di Torino

“Googlatevi e aggiornate i profili”, il manuale di Sgarzi sul giornalismo social

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Scegliere tra le diverse piattaforme social quella più nelle proprie corde, creare un personal branding e aggiornare tutti i profili, per evitare che in evidenza ci siano post che magari risalgano a quando l’Italia ha vinto i Mondiali. Al massimo, se non si vuol aggiornare, cancellare quei profili caduti nel dimenticatoio. E, soprattutto, googlarsi, di tanto in tanto o anche quotidianamente, per “sbirciare” che idea gli altri possano farsi di noi su internet. Questi sono solo alcuni dei tanti e pratici consigli che Barbara Sgarzi, giornalista professionista e blogger ha racchiuso nel suo manuale “Social Media Journalism – Strategie e strumenti per creatori di contenuti e news” che martedì 21 marzo ha presentato al Circolo dei Lettori di Torino. Al suo fianco, in un dibattito che ha coinvolto il pubblico in sala, Anna Masera, Public Editor de La Stampa e direttrice del Master in Giornalismo “Giorgio Bocca” e Alessandro Cappai, giornalista professionista e membro dell’Ona – Online news association Italia.

«Sui social media non c’è online e offline, ciò che si pubblica è sempre visibile – ha precisato Sgarzi per sgomberare il campo dai dubbi – per questo bisogna conoscere bene tutte le piattaforme per capire quali usare per ottenere un obiettivo. Ad esempio, LinkedIn è utile per offrire il tuo curriculum vitae, mentre Facebook per capire come vi rapportate con il mondo. Twitter? Forse dato per morto un po’ troppo presto, continua a essere tra i preferiti per i professionisti della comunicazione. Un paradosso, considerando che i lettori sono su Facebook. Quindi usarlo sì, ma attenzione a non abusare di hashtag o di menzioni. E ricordate, se i primi tweet non ci interessano significa solo che stiamo seguendo le persone sbagliate».

Ma anche Telegram, YouTube, Periscope, Instagram, Pinterest e tanti altri, da utilizzare a seconda delle necessità, si possono approfondire nel libro edito da Apogeo che si apre con la prefazione del direttore Ferruccio De Bortoli. “Dal libro – manuale di Barbara Sgarzi – che non è soltanto un portolano della Rete – si evincono alcune verità di fondo sui social network. L’importante non è esserci, è distinguersi”, scrive De Bortoli, che accompagna il suo nome con la sua firma di Twitter. Un segnale che bisogna andare avanti, soprattutto nel giornalismo, aggiornando e affinando gli attrezzi del mestiere, in un periodo storico in cui il pezzo, come ribadito da Sgarzi, inizia a vivere solo nel momento in cui viene pubblicato. Pubblicazione che deve avvenire, sul web ma anche sul cartaceo, solo dopo un processo di fact checking necessario per difendersi dalle temute fake news.

 

                                    CRISTINA PALAZZO