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Glocal film festival, parla il direttore Diverio: “Torino capitale del cinema”

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“Mi sono trasferito a Torino perché, insieme a Roma, è il posto in cui succedono le cose più interessanti a livello cinematografico”. Gabriele Diverio viene da Baveno, sul Lago Maggiore, e da cinque anni dirige il Glocal Film Festival, che si terrà dal 10 al 14 marzo a Torino. L’edizione 2022 sarà la 21esima, organizzata da Associazione Piemonte Movie in sinergia con Film Commission Torino Piemonte, Museo Nazionale del Cinema, Torino Film Festival, con il contributo di Regione Piemonte e di Fondazione CRT e con il patrocinio di Città di Torino e Città Metropolitana di Torino. Cinque giorni di eventi a tutto cinema, che confermano ancora una volta il clima di fermento che si respira nel capoluogo piemontese.

Gabriele Diverio durante la conferenza stampa di presentazione del festival (ph. Gabriele Zola)

IL GLOCAL “PORTA BENE”

“Dopo aver studiato al Dams di Bologna, sono arrivato in città e ho iniziato a collaborare fin da subito con Piemonte Movie, l’associazione a cui fa capo il Glocal”. Un festival che nel corso del tempo è cresciuto, ma che dal 2008 mantiene salda la sua mission: valorizzare la cinematografia regionale, con le sue tante produzioni dal basso. “Tra Film Commission, Museo del Cinema, IED, IAAD, Dams c’è sempre fermento”, continua Diverio. “Ogni anno riusciamo a lanciare, pur partendo da un bacino regionale, grandissime opere che poi girano anche a livello nazionale e internazionale e vincono premi”. I gemelli De Serio, autori ormai affermati, sono partiti dal Glocal. E anche “Cuban Dance”, il documentario che nella passata edizione ha vinto il premio Panoramica, sta facendo incetta di riconoscimenti internazionali. Perché il Glocal “porta bene” ed è un trampolino di lancio per moltissimi giovani autori.

“È per loro che quest’anno abbiamo raddoppiato il nostro momento di formazione, con due masterclass speciali”, spiega il direttore. “La prima sarà condotta da Gherardo Gossi, un nostro premiato dell’anno, direttore della fotografia di oltre 60 film, e dal noto regista Daniele Vicari, che si concentreranno su come girare un cortometraggio con lo smartphone”: a partire dalla loro produzione, “Il giorno e la notte”, realizzato durante il lockdown nell’unico modo possibile, insegneranno ai partecipanti a sfruttare al meglio le potenzialità di un oggetto che tutti abbiamo in tasca. L’appuntamento è per sabato 12 marzo al cineteatro Baretti, ci sono ancora posti disponibili. Il giorno successivo, al cinema Massimo, si terrà la seconda masterclass di quest’edizione, a cura di Claudio Di Biagio, autore, regista, youtuber, streamer, che ha costruito la sua popolarità grazie ai nuovi media, declinandoli sul tema della cinematografia, la sua grande passione.

IL PROGRAMMA

L’edizione 21 del Glocal Film Festival si prospetta particolarmente ricca: 68 i titoli presentati, tra cui 5 documentari del concorso PANORAMICA DOC (con 3 anteprime assolute – “Paradis-e” di Francesco Cusanno, Luca Percivalle e Flavio Giacchero, “Real Falchera 30 anni dopo – La rivincita”di Giacomo Ferrante e Antonella Anelli, “We Cannot Live Under That Flag” di Lucio Laugelli) più 4 documentari brevi nella nuova categoria DOC SHORT e 15 cortometraggi dello storico contest SPAZIO PIEMONTE.

Si parte giovedì 10 marzo – Cinema Massimo, ore 21 – con un’inaugurazione dedicata a Fredo Valla, autore occitano omaggiato di questa edizione: verranno proiettati i suoi documentari “Sono gli uomini che rendono le terre vive e care” e “Novalesa, una storia d’inverno”, ambientati a Ostana, il piccolo paese del cuneese da cui il regista guarda il mondo. Protagonista dell’evento di chiusura, previsto lunedì 14 marzo, sarà invece Daniela Scattolin, attrice emergente che ha recitato nella serie Netflix “Zero” e riceverà il Premio “Prospettiva”, altro fondamentale riconoscimento Glocal.

DAL LOCALE AL GLOBALE

“L’obiettivo principale che ci poniamo quest’anno è far tornare la gente in sala”, conclude Diverio. “Veniamo da due anni in cui si è persa l’abitudine, ma vogliamo partecipare con entusiasmo alla sfida di riempire di nuovo la sala cinematografica”. Il direttore del Glocal Film Festival è ottimista: “Nel corso della storia si sono susseguiti molti momenti in cui il cinema ha barcollato, ma è sempre stato capace di reinventarsi. Quello che dobbiamo fare, come organizzatori, è dare qualcosa in più allo spettatore. Offrirgli un motivo per sedersi in sala: l’incontro con un regista, il commento di un esperto… Il cinema deve tornare a essere un’esperienza irrinunciabile”. Dal “local” al “global”, il passo è più breve di quanto si creda.