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Gli studenti tornano in piazza a Torino: “Ci riprendiamo la città in modo pacifico”

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La “passeggiata consapevole” di oggi, 4 febbraio, promossa dagli studenti di varie scuole di Torino – in testa il liceo classico Gioberti, il D’Azeglio e altri – ma anche dai collettivi Ksa, Fronte della gioventù comunista e dal sindacato Cub, è partita intorno alle 10 in piazza XVIII dicembre, davanti la stazione di porta Susa. La destinazione dovrebbe essere il campus Luigi Einaudi, sul lungo Dora Siena. Un “ascolto a metà” ieri, in prefettura, tra studenti e autorità, con solo tre rappresentanti dei ragazzi al tavolo informale per decidere come organizzare la manifestazione ed evitare il ripetersi di episodi come quello di venerdì 28 gennaio in piazza Arbarello, dove ci sono stati scontri tra polizia e studenti. Oggi i presenti ribadiscono la ragione della protesta: manifestare contro l’alternanza scuola lavoro, in seguito alla morte del giovane Lorenzo Perelli.

Prima dell’inizio della manifestazione Marta, del collettivo Ksa, aveva previsto una presenza di diverse centinaia di persone, con in testa gli studenti di varie scuole: “Stiamo aspettando quelli del Gioberti e di altri licei, gli animi sono tranquilli, vogliamo riprenderci la nostra città e ricordare che a noi l’alternanza scuola lavoro non va”. E sul tavolo di ieri, commenta: “Non ci affidiamo alle istituzioni, dal 2016 scendiamo in piazza chiedendo l’abolizione di questi tipi di stage. La pacca sulla spalla non ci serve”.

Nel frattempo, gli studenti del liceo Gioberti sono partiti alle 9.30 circa, per unirsi al corteo di Porta Susa.

Cosimo Scarinzi del sindacato Cub scuola, università e ricerca, presente al corteo, ricorda le ragioni della protesta: “l’alternanza scuola lavoro è una pura forma di addestramento, e la questione dei morti sul lavoro è enorme, ci sono solo parole ma non c’è una forma di contrasto seria. Noi aderiamo, anche perché la violenza sugli studenti di venerdì scorso è grave, c’è una responsabilità politica e c’è stata una gestione scellerata dell’ordine pubblico”.

La manifestazione ha visto un’ampia partecipazione delle scuole: oltre a molte superiori del capoluogo sono presenti anche quelle della cintura, come gli istituti di Settimo Torinese, e della Val Susa.

Intorno alle 11 il corteo si è mosso dalla stazione di porta Susa. Le persone sono qualche migliaio. Sono presenti i poliziotti in assetto antisommossa a presidio della stazione ferroviaria, e finora non si registrano tensioni.

I manifestanti hanno bloccato il traffico all’altezza di corso Vittorio Emanuele e hanno proseguito per corso Duca degli Abruzzi. In testa al corteo due camionette della polizia, che ha presidiato anche l’Unione industriali al passaggio del corteo in corso Stati Uniti. Ci sono stati alcuni lanci di uova contro gli agenti delle forze dell’ordine. Un gesto ripetuto anche quando il corteo è arrivato all’altezza dell’ufficio scolastico regionale, in corso Vittorio Emanuele II.

A fine manifestazione, una sosta davanti al liceo Gioberti, in via Sant’Ottavio. Come durante tutta la manifestazione, il coro degli studenti: “Lorenzo è vivo e lotta insieme a noi, le nostre idee non moriranno mai”.

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