La tecnologia ha cambiato in modo radicale le abitudini di tutte le persone, influendo in maniera sempre crescente sulla vita quotidiana di ognuno. L’Annuario Scienza Tecnologia e Società curato da Barbara Saracino di Observa Science in Society – il Centro di Ricerca indipendente che promuove la riflessione Scientifica e Accademica -, permette di analizzare meglio le nuove abitudini italiane e mondiali in ambito informatico.
Analizzando i dati riguardanti gli utenti Internet del mondo, pubblicati su Internet World Stats sotto la voce World Internet Usage and Population Statistics, è possibile rilevare innanzitutto che nel 2016 tre miliardi e 676 milioni di persone, ovvero il 50,1 per cento della popolazione mondiale, si connettono a Internet.
Entrando più nel dettaglio: 615 milioni di europei (il 73,9 per cento della popolazione), 320 milioni di americani (l’89 per cento) e un miliardo e 846 milioni di asiatici (il 45,6 per cento) utilizzano Internet. Il continente che ha il minor numero percentuale di persone che utilizzano la Rete è l’Africa, con il 28,7 per cento della popolazione, equivalente a 341 milioni. La cosa interessante da notare però è che, rispetto al 2000 gli utenti africani sono cresciuti del 6.720 per cento, da 5 a 341 milioni. In generale rispetto a sedici anni fa la ricerca mostra comunque un aumento delle connessioni a Internet che investe tutto il mondo: da 361 milioni nel 2000 ai tre miliardi e 676 milioni di persone dello scorso anno. I dati del 2017, aggiornati al 31 marzo, mostrano numeri in costante aumento. La crescita tra il 2000 e il 2017 è stata infatti del 933.8 per cento.
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L’utilizzo di Internet si è dunque esteso su scala globale. Tra i vari stati del mondo ce ne sono però alcuni che risultano essere più preparati rispetto agli altri a sfruttare la Rete e l’innovazione informatica. Il Networked Readiness Index del World Economic Forum (Wef) mostra le nazioni che sanno sfruttare meglio le nuove tecnologie: Singapore e Finlandia sono al primo posto con un punteggio di 6 su 7. Seguono Svezia, Norvegia, Stati Uniti (quinto posto), Paesi Bassi e Svizzera con 5,8. Subito dopo c’è il Regno Unito (5,7). La Germania è quindicesima con 5,6, Israele è ventunesimo (5,4) e la Francia ventiquattresima (5,3).
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L’Italia è nella media e, con un punteggio di 4,4 su 7, occupa la quarantacinquesima posizione. Sempre secondo il Report, il nostro paese, che ha guadagnato dieci posizioni rispetto al 2015 quando era al cinquantacinquesimo posto della classifica, è al primo posto tra i top movers. Le altre nazioni che stanno evolvendo in modo significativo dal punto di vista tecnologico sono Kuwait, Libano e Sud Africa.
Il report del Wef mostra solo le nazioni che hanno un punteggio superiore o uguale a 4,1 e che quindi sfruttano in maniera positiva, anche se non sempre efficace, le nuove tecnologie; tra queste all’ultimo posto ci sono Romania, Trinidad e Tobago, Colombia, Bulgaria e Grecia.
Le persone che non si servono delle nuove tecnologie stanno dunque diventando sempre di meno. Considerando soltanto il panorama europeo, l’Eurostat ha condotto una ricerca sui cittadini tra i 16 e i 74 anni che non hanno mai usato il computer e internet, mettendo a confronto i numeri del 2010 con quelli del 2015. I dati sull’Unione Europea, considerati nel loro complesso, mostrano che nel 2010 erano il 23 per cento i cittadini che non utilizzavano il computer e il 27 per cento quelli che non utilizzavano Internet. In soli cinque anni questi numeri sono cambiati molto: nel 2015 gli europei che non usano né internet né computer sono scesi al 16 per cento.
Andando più nello specifico, considerando soltanto il 2015, l’Italia occupa gli ultimi posti tanto nell’utilizzo del computer quanto nell’uso di Internet (il 32 per cento degli individui non usa il computer e il 28 per cento non usa Internet). Peggio di lei, dal punto di vista delle connessioni, c’è soltanto la Bulgaria. Le cifre italiane sono infatti molto diverse rispetto alla Germania (7 e 9 per cento), al Regno Unito (6 e 6 per cento) e alla Francia (10 e 11 per cento). Gli stati con le percentuali più basse sono Lussemburgo, dove solo il 2 per cento della popolazione non usa Internet e Computer, e la Danimarca (2 e 3 per cento).
Nonostante il dato europeo non sia positivo e dimostri il proprio ritardo sulle altre nazioni europee, l’Italia sta progressivamente evolvendo dal punto di vista tecnologico (come dimostra il primo posto tra i top movers), e si può prospettare che in futuro l’Italia raggiunga la media dell’Unione, soprattutto grazie alle nuove generazioni.
Il report stilato dall’Istat per l’anno 2015 che riguarda cittadini, imprese e tecnologie dell’informazione e della comunicazione, mostra infatti un numero sempre più alto di italiani connessi alla Rete. Il dato che sorprende di più riguarda i bambini, che cominciano a navigare su Internet sempre prima. I dati del 2015 rilevano che il 43,3 per cento dei maschi e il 44,3 per cento delle femmine tra i sei e i dieci anni utilizza internet. Tra gli undici e i quattordici anni la il numero aumenta sensibilmente: 79,4 per cento dei maschi e 81,3 per cento delle femmine. Il picco di utenti Internet si ha nella fascia di età che va dai 15 ai 19 anni, quella dei nativi digitali, con percentuali superiori al 90 per cento.
Dopo i 24 anni il trend comincia a diminuire e mostra, rispetto alle generazioni più giovani, un aumento degli uomini rispetto alle donne nell’utilizzo della Rete. Tra i 35 e i 44 anni 81,1 per cento di maschi e 79,2 per cento di femmine. Tra i 60 e i 64 anni le differenze di genere aumentano di più di dieci punti: 54,8 per cento di uomini e 37,6 per cento di donne. Gli over 75 sono i meno connessi: l’11,2 per cento e il 3,7 per cento.
Tra gli utenti Internet in Italia, rileva sempre la ricerca fatta dall’Istat per l’anno 2015, il 60,2 per cento degli italiani naviga in Rete, tra loro il 40,3 per cento lo fa ogni giorno, il 2,4 qualche volta al mese. Il 38 per cento degli italiani, invece, non ha usato Internet nel 2015. Considerando questo dato a livello regionale, il report evidenzia che l’area più connessa è la Provincia autonoma di Trento (69,9 per cento), seguita da Bolzano (67 per cento) e dalla Lombardia (66,8 per cento). Il Piemonte è di poco sopra la media con il 60,8 per cento di utenti. Maglie nere del report sono Calabria e Molise; in Calabria solo il 50,6 per cento della popolazione si è connessa a Internet e in Molise il 46,5 per cento non naviga in Rete.