Non una di meno ed Extinction rebellion hanno interrotto la presentazione del libro “Una famiglia radicale” di Eugenia Maria Roccella, ministra per le pari opportunità e la famiglia al Salone del libro. Era appena iniziata l’introduzione dell’assessore Marrone, quando un numeroso gruppo di ragazze e ragazzi seduti tra il pubblico si è alzato in piedi e ha iniziato a urlare “vergogna”.
I manifestanti, alcuni dei quali perquisiti prima dell’evento, hanno protestato contro gli investimenti del governo in combustibile fossili e contro le politiche restrittive del diritto all’aborto. Una ragazza si è bendata gli occhi, mentre tutti gli altri hanno intonato cori e mostrato fogli con scritto “Giù le mani dai corpi e dalla terra”, “Aprite gli occhi” e “Né le terre né i nostri corpi sono territori di conquista”.
Erano una ventina, seguiti poi da alcuni dei partecipanti. I membri dei due gruppi informano che alcune attiviste però non sarebbero riuscite ad arrivare al padiglione perché fermate e perquisite dalla polizia. Nel frattempo, fuori dal Salone, Ecologia politica e il comitato Essenon hanno aperto striscioni e distribuito volantini per denunciare il rapporto con i principali partner di questa edizione del Salone del libro: Intesa Sanpaolo e Esselunga.
“Nonostante i tantissimi problemi che il Piemonte sta vivendo, e nonostante la sanità pubblica sia enormemente sotto-finanziata, questa maggioranza non ha avuto nessuna difficoltà a investire un milione di euro nel fondo Vita nascente,” dichiara Non una di meno. “E questo avviene in una regione dove un medico su due è obiettore di coscienza”, continuano le attiviste.
La protesta era volta a denunciare le posizioni della ministra, ma sotto accusa sono finiti anche il governo nazionale e regionale “che, a fronte di una crisi climatica ormai conclamata, continua a osteggiare qualsiasi misura volta a ridurre le emissioni: dal bando dei motori a combustione interna, all’isolamento termico degli edifici al bando della plastica usa e getta”, si legge in una nota di Extinction Rebellion.
La protesta è continuata per più di un’ora. L’assessore Marrone e la ministra Roccella hanno richiesto l’intervento del direttore del Salone Nicola Lagioia che, dopo una ventina di minuti, è salito sul palco. “Manifestare è legittimo”, ha detto Lagioia. “Della democrazia fa parte anche la manifestazione, avete l’opportunità di contestare e dialogare con la ministra”. Seguono momenti concitati, mentre Lagioia scende dal palco, la deputata di Fratelli d’Italia, Augusta Montaruli lo attacca: “Vergogna”. Poi, guardando al futuro rincara: “È la dimostrazione che Lagioia non sa gestire la presenza di persone che non la pensano come lui e quando se ne andrà faremo un rullo di tamburi”.
Così, il direttore Nicola Lagioia ha raccontato su Facebook i momenti di tensione, pochi minuti dopo l’accaduto.