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GiovedìScienza torna con Lacks, la “donna immortale”

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Henrietta Lacks è una “donna immortale”, anche se per decenni la sua famiglia ne è rimasta all’oscuro. Afrodiscendente e residente a Baltimora, morì a soli 31 anni per un tumore al collo dell’utero. Ancora oggi nei laboratori di tutto il mondo esiste una linea cellulare importantissima in grado di riprodursi all’infinito che porta il suo nome, HeLa, e che dal 1951 – anno della sua morte – riveste un ruolo fondamentale per la ricerca nel campo dei tumori dell’utero da papilloma virus, dell’ebola, dell’HIV e della polio. La 38a edizione di GiovedìScienza dedica proprio alla storia controversa e importantissima di questa giovane donna l’inaugurazione del ciclo di eventi dedicati alla divulgazione scientifica a Torino.

“Le cellule HeLa sono alla base di tantissime scoperte che hanno rivoluzionato la qualità della vita delle persone” dice Tullia Penna, ricercatrice in Filosofia del diritto e relatrice insieme alla professoressa Valeria Polio del primo incontro di GiovedìScienza dedicato a Lacks che si terrà al Polo del ‘900 giovedì 25 novembre alle 17,45. “La sua, però, è una storia che ha due volti: uno significativo per la medicina, l’altro problematico”.

L’esperienza di Henrietta Lacks, infatti, fa luce sul rapporto tra scienza, etica e diritto. Lacks è stata considerata per lungo tempo l’involontaria protagonista di studi medici fondamentali per la cura di patologie molto diffuse, senza che lei o i suoi discendenti ne fossero messi a conoscenza. “La famiglia ha scoperto tardi, dopo decenni, cosa è successo – racconta Penna – e cioè che le cellule del suo corpo sono state prelevate alla sua morte e usate sia in ambito di ricerca pubblica che privata. Questo significa che le aziende farmaceutiche hanno fatto profitti ingenti su di lei senza che nessuno abbia prestato alcun consenso”. 

Come spiega Penna, gli eredi di Lacks si sono mobilitati intraprendendo azioni legali e cercare giustizia, perché il problema ha a che fare anche con un tema sociale. “All’epoca c’era un trattamento di discriminazione clinico-razziale molto evidente – racconta – Una di queste cause intentate dalla famiglia Lacks fu perorata, infatti, da un avvocato esperto di diritti civili di nome Ben Crump, che negli Usa ha seguito i casi di molte vittime di omicidi e abusi contro la comunità afroamericana compiuti dalla polizia”. Questa storia si inserisce nell’alveo della controversa relazione, che attraversa tutta storia degli Stati Uniti d’America, tra i fenomeni di odio razziale ancora largamente diffusi e l’esperienza del colonialismo e della schiavitù. 

La scienza come la conosciamo porta con sé la storia di persone come Henrietta Lacks, rimaste a lungo senza nome e senza riconoscimento. “È un racconto che ha una morale e che mette in luce questioni sensibili ancora oggi”, dice Penna.

L’evento di giovedì sera celebra 38 anni di impegno dell’Associazione Centro Scienza Onlus nella divulgazione scientifica con il format di GiovedìScienza. La sua missione assume così un significato molto attuale: la conoscenza dei traguardi scientifici e della ricerca non può fare a meno di riflessioni sulle contraddizioni e sulle storie individuali delle persone che vi hanno contribuito.

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